Matrioska diventa un festival di teatro, l’intervista al direttore artistico Vetromilo

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ph. di Angelo Maggio

Nasceva 3 anni fa con Mammut Teatro – compagnia fondata da Armando Canzonieri, Achille Iera e Gianluca Vetromilo – la rassegna itinerante Matrioska, con un modo nuovo di avvicinare al teatro le nuove generazioni e il pubblico in generale: proporre spettacoli teatrali fuori dai luoghi deputati. Oggi, grazie al contributo della Regione Calabria e con il patrocinio del Comune di Lamezia Terme, la rassegna diventa un Festival: quattro giorni all’insegna del teatro, dal 7 al 10 luglio, due anteprime dedicate, il 6 e 13 giugno, ed eventi collaterali per stimolare il tessuto civico e culturale della città. Ce ne parla Gianluca Vetromilo, direttore artistico del festival.

Partiamo dal principio, come nasce Matrioska?

Matrioska nasce come piccola rassegna itinerante, con lo scopo di proporre un’alternativa a quel teatro, spesso considerato arcaico e noioso, che sembra intimorire le nuove generazioni. È proprio per avvicinare i più giovani che da sempre organizziamo i nostri spettacoli nei luoghi che loro stessi frequentano, e che normalmente non sono teatrabili. Ci siamo lasciati alle spalle lo stereotipo del “teatro a teatro”, cercando allo stesso tempo di ridare valore a tutti gli spazi di interesse storico, culturale e turistico della città. Lo faremo partendo dai luoghi e non solo: a Matrioska abbiamo coinvolto giovani ragazzi anche nel nostro staff. Un modo per rapportarci ai loro interessi e riuscire a creare insieme una proposta di teatro contemporanea in grado di rompere i pregiudizi. Il tempo ha portato me e i miei compagni di viaggio, Armando Canzonieri e Achille Iera, a far evolvere Matrioska in un festival che vanta un programma di rilievo internazionale, con spettacoli che parlano del presente e si rivolgono alle nuove generazioni.

Un festival che parte dagli spazi simbolo della città

Io credo che ogni spettacolo abbia un luogo che lo rappresenti pienamente, dove la poesia della pièce riesce a dare il meglio di sé. È proprio per questo che la selezione dei nostri spettacoli è stata fortemente influenzata dai luoghi in cui verranno rappresentati. Basti pensare a “Patres”, di Scenari Visibili, uno spettacolo nato proprio su quel tratto di costa del lametino dove verrà messo in scena il 7 luglio, in eco-teatro: allo spettatore basterà portare un telo mare per sedersi e godere della rappresentazione; oppure a “Pizzo, canti di denuncia” di Riccardo Lanzarone, un progetto/spettacolo nato da alcune testimonianze che l’autore ha raccolto, e che presenteremo l’8 luglio nella sede dell’associazione antiracket di Lamezia Terme, il Civico Trame, luogo di cultura e legalità.

Il 9 e il 10 luglio darete anche nuova luce a un teatro antico chiuso ormai da dieci anni

Sì, ridaremo finalmente vita al Teatro F. Costabile di Lamezia Terme dopo un lunghissimo periodo di chiusura, praticamente un decennio. Il 9 luglio finalmente questo teatro verrà riaperto al pubblico con un lavoro della compagnia messinese Clan degli Attori che presenterà “Il rasoio di Occam”, mentre il 10 luglio andrà in scena Roberto Latini con “Amleto + Die Fortinbrasmaschine”, la riscrittura di una riscrittura, quella composta da Heiner Müller e liberamente ispirata all’Amleto di Shakespeare. Un lavoro apprezzato da pubblico e critica che arriverà in Calabria per la prima volta.

Il programma prevede anche delle anteprima

Sì esatto. Proprio nell’ottica di coinvolgere le nuove generazioni a teatro abbiamo pensato a due anteprime, il 6 e il 13 giugno, al Cafè Retrò, nel cuore del centro storico di Lamezia Terme, luogo frequentato da tanti ragazzi, con una proposta più leggera, di spettacoli dai toni ironici quanto sarcastici. Il 6 giugno ci sarà Daniele Parisi, oggi protagonista del film “L’ospite” su Netflix, e il 13 invece Claudio Morici. C’è bisogno di investire in cultura e nei giovani, adesso, e bisogna iniziare dalla qualità dell’offerta proposta.