Gli scatti di Mazzola, le crepe e la luce

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Cerca “la luce che si fa strada attraverso le crepe”. Osserva la vita nello spazio “ideale e sospeso” in cui incontra la fotografia. Ornella Mazzola, di Capaci classe 84, dopo aver studiato a Roma cinema documentario, fotografia e storia dell’arte. Vince una borsa di studio presso la “Scuola Romana di Fotografia” che la porta ad approfondire da autodidatta la sua passione per l’immagine. Si svuota ed emoziona attraverso l’obiettivo, utilizza la macchina fotografica come veicolo fondamentale per esprimersi. “Libera” e “Salva”, nell’atto del fotografare la sua essenza coincide con ciò che sente. Delicata e forte, di contrasti e certezze, i suoi scatti fotografici la portano fuori dai lacci del suo carattere, cambia pelle, spesso ritrova la bambina che era, a volte incontra la Donna che è diventata. Tutto nell’intensità con cui cerca ogni giorno di vivere la sua vita.  

      “Amo le rotture, le ferite e la luce che entra attraverso queste. Mi interessano soprattutto le  persone e le loro storie. Mi interessa l’universo femminile, sono anche cresciuta in una famiglia dove le donne erano e sono il nucleo centrale. Così come amo raccontare le donne, allo stesso modo sono incentrata sul Sud. Mi interessano tutti i “Sud” che incontro, quali che siano. Sono profondamente curiosa di ogni aspetto della vita. E sono il più delle volte una spettatrice silenziosa. Fin da bambina avevo l’impressione di guardarla la vita, prima ancora di viverla.”

 Si fa attraversare da ciò che osserva e quando non indossa la macchina fotografica è possibile trovarla seduta su un gradino di Palermo. In silenzio a guardare i passanti. In attesa che qualche “rumorosa signora” si accorge di lei, per scambiare un sorriso e riprendere a camminare per ore. Colleziona frammenti, scene intime, dettagli, rivelazioni emotive. Tutto in modo naturale e istintivo. “Females” è il progetto a lungo termine che riguarda le donne della sua famiglia.

“Ogni foto per me è un frammento della nostra vita e della nostra storia. Credo che il racconto intimo di una storia personale possa diventare spesso un racconto che assume una valenza collettiva. Questo forse è anche il senso stesso della fotografia.”

In questo tempo sospeso, guarda nell’obiettivo le strade percorse da ogni Donna della sua famiglia per osservare le salite comuni, le frane evitate, i punti in cui si sono interrotte per paura di sbagliare. Così aiutata dalla mappatura dei percorsi domestici, il suo cammino non sarà una traiettoria casuale, ma una direzione precisa.

Ornella è anche tra i vincitori del contest Letizia Battaglia, promosso da Civita Mostre, lanciata in occasione della mostra a Palazzo Reale di Milano. Uno scatto in bianco e nero che tratteggia la sua idea di “sospensione” delle persone di Palermo.

L’istinto è ciò che mi guida sempre, fin da quando ho iniziato a fotografare da autodidatta. Palermo e le sue strade sono state la mia scuola. Non vengo da una famiglia di fotografi, tutt’altro. Ma ho avuto un nonno pittore-musicista. I suoi libri di arte ed i suoi quadri erano sotto i miei occhi di bambina. Ho studiato Arte, antropologia, cinema documentario. Inconsapevolmente credo di aver incamerato e rielaborato tutto a modo mio.”

Amante delle contraddizioni e della letteratura. Ornella prende in prestito un titolo delle lezioni americane di Italo Calvino per descrivere il suo concetto di creatività.

“Un posto dove ci piove dentro e per me bisogna rimanerci sotto quella pioggia, facendosi completamente bagnare. Una scossa che arriva improvvisamente, ti travolge e ti permette di rielaborare tutto ciò che sei, trasformandolo in qualcosa di unico, di tuo. Credo che la creatività faccia in qualche modo parte della mia vita, forse perché sono sempre rimasta sotto la pioggia senza ripararmi.

I suoi eroi nella vita reale sono gli anti-eroi. “Quelli che nella vita non sono nati sotto una buona stella e che devono faticare più di tutti e, nonostante tutto, riescono a farcela a modo loro.”

Se dovesse incontrare la sua fotografia le direbbe che le ha reso la vita emozionante perché le ha dato la possibilità di rinascere più volte. La porterebbe nel momento in cui inizia la necessità di sentirsi sé stessa, anche se fuori piove a dirotto. Sotto l’ombrello delle certezze non piove mai ma Ornella cerca l’altro e ha anche voglia di bagnarsi.