Il Sacro Monte reinventato: le foto di Walter Capelli

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Come può l’arte contemporanea interagire con l’arte religiosa del 1600? Lo scopriamo assieme alle opere di Walter Capelli in una mostra itinerante che parte da Villa Puricelli a Bodio Lomnago e per poi spostarsi al Sacro Monte di Varese.

Walter Capelli infatti fotografa e reinterpreta le sculture e le pitture presenti nelle cappelle del Sacro Monte di Varese.

I tableaux vivants delle varie cappelle sono stati fotografati da Walter, ma l’artista ha subito scelto di allontanarsi dalla fotografia classica di opere d’arte. Invece di semplice documentazione, Capelli ha scelto di interpretare le immagini e le sculture delle cappelle in modo originale.

Ogni cappella è fotografata in modo dinamico, drammatico, quasi cinematografico. Le figure (statue e immagini dipinte) sono riposizionate con un vorticoso movimento, modificate nelle dimensioni e nei rapporti spaziali.

Questo perché Capelli assembla le foto, scattate entrando proprio fisicamente nelle cappelle del Sacro Monte, e crea dei collage digitali di grande impatto emotivo e visivo.

Il processo artistico di Capelli poi continua stampando queste immagini collage su lastre metalliche dove poi interviene ulteriormente. Abbandona quindi i ‘panni’ del fotografo e interviene sulle immagini aggiungendo pittura e graffiando la superficie.

Per ultimo, la lastra metallica viene poi piegata e deformata conferendo anche una dimensione scultorea all’opera.

Gli spettatori riescono quindi a sperimentare il Sacro Monte di Varese in un modo assolutamente nuovo ed originale. Si potrebbe quasi affermare che Capelli riesce a ‘far uscire’ le figure dalle cappelle e mostrarle ai nostri occhi in tutta la loro carica drammatica.

Siamo quindi di fronte ad una dinamica interessante dove l’arte contemporanea stabilisce una relazione virtuosa e un dialogo affascinate con un’opera artistica di una precedente epoca storica.

Queste opere di Walter Capelli hanno molteplici significati e valenze. Sono senza dubbio un segno di sentimento religioso ma anche accendono i riflettori sul complesso del Sacro Monte di Varese che è Patrimonio mondiale dell’Umanità dal 2003 ed è un’eccellenza del territorio varesino che merita di essere conosciuta da un pubblico più ampio e valorizzata.

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