“Il Premio Internazionale Cinearti La Chioma di Berenice ha celebrato il 31 marzo la XXII edizione, per la prima volta in veste all digital” – queste le parole degli organizzatori.
L’anno appena trascorso ha visto la chiusura delle sale cinematografiche e la sospensione degli eventi, condizioni che hanno cambiato il modo di rapportarsi alle pellicole ed il mondo del cinema ha subìto enormi perdite economiche sia in termini di incassi mancati che di posti di lavoro. La voglia di riscatto e la scelta di non sottomettersi alle conseguenze della pandemia sono stati il motore di questo storico evento che da ventidue anni premia l’immenso lavoro dietro una produzione cinematografica.
Inizialmente prevista per il dicembre 2020, la celebrazione ha scelto un formato inedito per ovviare alla mancanza di pubblico svolgendosi in differita. Condotta da Carolina Rey, la serata ha visto alternarsi messaggi video dei vincitori assieme ad alcune presenze in studio, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19, il tutto trasmesso in contemporanea sul portale www.maymovies.it e da oggi visibile sul canale Youtube Film&Clips.
L’organizzazione è stata affidata al direttore artistico Antonio Flamini che ha “cercato, nel rispetto della tradizione del premio, di seguire gli aspetti dell’evoluzione che ha avuto nelle ultime edizioni, aggiungendo qualche elemento di novità che comunque contribuisse alla sua specificità, con un’anima ed una personalità unica nel panorama italiano dei riconoscimenti dedicati al cinema ed all’audiovisivo in generale” .
Il Premio La Chioma di Berenice è stato istituito nel 1998, anno del centenario della nascita del cinema, dalla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) e della piccola e media impresa stato concepito e voluto come riconoscimento alle maestranze del nostro cinema, gli artigiani che operano dietro le quinte curando ogni minimo dettaglio dell’opera finale. Quest’anno, oltre alle categorie Acconciatura, Trucco, Cinematografia, Costumi, Scenografia, Montaggio, Colonna sonora, Attrice, Attore, Produttore, Regia, Film sono stati assegnati anche due premi speciali, il Premio Speciale alla carriera, per la prima volta, il Premio Attore e Regista.
Sono stati numerosi i premi assegnati nel corso della serata. Il Premio Attore e Regista e Premio alla carriera a Carlo Verdone “per aver descritto in modo impeccabile oltre quarant’anni di società italiana, per averci fatto riflettere e soprattutto ridere con i suoi film indimenticabili e sempre attuali. A oltre quarant’anni dal suo debutto sulla scena continua ad essere il miglior antidepressivo naturale!”.
A Vittorio Storaro il Premio per la Cinematografia “per l’inimitabile capacità di usare la luce come strumento per illuminare anche una commedia sentimentale diretta da un maestro indiscusso del cinema mondiale come Woody Allen. Per il sentimento e la passione con cui ha dato vita alle atmosfere calde, provocanti e ironiche di “Rifkin’s Festival”; seguiti da illustri vincitori nelle diverse categorie come Abel Ferrara (Miglior film), Gianni Quaranta (Premio alla carriera), Francesco Pegoretti (Miglior acconciatura per il film “Pinocchio”), Andrea Leanza (Miglior trucco per “Hammamet”), Tonino Zera (Miglior Scenografia, “Romolus”), Mario Mazzarotto ( Miglior Produzione, “Non odiare”) ed Alessandro Lai (per i Miglior Costumi con il film “Tutti per 1 – 1 per tutti”).
Il Covid non ha segnato una battuta d’arresto per la celebrazione, il cui percorso di consolidamento è ben espresso nelle parole di Graziella Pera, presidente del Premio: “Il Premio Internazionale Cinearti La Chioma Di Berenice, che ho l’onore di presiedere, rappresenta un riconoscimento prestigioso nel panorama cinematografico e artistico del nostro Paese di cui vado personalmente molto orgogliosa avendo avuto la possibilità di seguirlo e accompagnarne lo sviluppo fin dagli esordi. Negli anni, con grande soddisfazione, il Premio è cresciuto in importanza e autorevolezza avendo premiato le più note personalità artistiche e professionali, tra cui spiccano anche importanti premi Oscar come Manlio Rocchetti, Gabriella Pescucci, Dante Ferretti. È un Premio che ha una sua forte identità, poiché è stato tra i primi ad aver assegnato un riconoscimento alle professionalità artistiche ed artigianali che caratterizzano ogni produzione e che sono centrali nella realizzazione di un film.”