Le signorine che hanno segnato la TV italiana

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Probabilmente le generazioni più giovani non se le ricordano, ma c’è stato un tempo, prima di internet, in cui le annunciatrici dei programmi televisivi hanno svolto un ruolo fondamentale; dagli anni ’50 ad oggi hanno segnato quasi 70 anni di storia della tv italiana, diventando a tutti gli effetti delle influencer predigitali. A loro è dedicato il libro Le Signorine Buonasera (Gribaudo, 2020, 320 pagine, 14,90 euro), una raccolta di 19 interviste fatte ad altrettante annunciatrici dal giornalista Michele Vanossi, con una prefazione di Maurizio Costanzo.

Con Gabriella Golia

Come è nata l’idea del libro?

È nata anni fa, dalla mia passione per la televisione. Da piccolo vedevo questa signore che apparivano e scomparivano, e mi chiedevo che ruolo avessero, in quanto non erano conduttrici ma introducevano i programmi, facendo da trait d’union tra la trasmissione e lo spettatore. Da adolescente la mia prospettiva cambiò, in quanto le vedevo come delle belle donne, mentre da quando faccio il giornalista è un argomento di cui scrivo spesso.

Con Ilaria Moscato

C’è ne una che ti ha colpito in particolare?

Mi hanno colpito tutte per i loro curriculum, in quanto quel ruolo a volte le portava anche a fare altro: c’era chi aveva poi condotto dei programmi, chi aveva recitato al cinema o a teatro, e chi ha inciso dei dischi. Una è Gabriella Golia, che mi ha colpito per la sua serietà e per l’impegno che ancor oggi la vede coinvolta in attività sociali no-profit. Un’altra è Emanuela Folliero, che ha un lato spiritoso che ho scoperto solo conoscendola di persona, tanto che siamo diventati amici.

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Le signorine che hanno segnato la TV italiana

Nella prefazione al libro, Costanzo si chiede come mai siano sparite. Tu che risposta ti sei dato?

Una prima risposta è che il palinsesto non ha più una struttura verticale; con la tv on demand, gli spettatori ormai possono vedere i loro programmi preferiti dove e quando vogliono. Un altro motivo è di tipo economico: quei minuti dedicati all’appuntamento con i programmi sono diventati spazi pubblicitari, anche perché con internet puoi vedere cosa vuoi e quando vuoi, senza che ci sia bisogno delle annunciatrici. Il loro ritorno sarebbe comunque gradito, perché il loro era un modo per personalizzare e rendere più gentile la tv, che senza i loro sorrisi rassicuranti è diventata più fredda.

Qual è l’eredità delle “signorine buonasera” nella tv italiana di oggi?

Non ci sono delle vere eredi. Al massimo ci sono delle ragazze con ruoli di vallette o assistenti, oppure quelle che leggono il meteo. Non c’è un ruolo come quello delle signorine buonasera, che è stato unico e irripetibile; ci vorrebbe un modo per attualizzarlo e integrarlo con il web.