Nada, la bambina che non voleva cantare

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Tecla Insolia vestirà questa sera, su Rai Uno, i panni di Nada la bambina che non voleva cantare. Il film racconta il percorso umano e artistico di una ragazza della provincia toscana che, non ancora compiuti i sedici anni, grazie ad una voce dal timbro unico, riesce ad imporsi nel panorama musicale italiano. Nada, nel 1969 sale per la prima volta sul palco dell’Ariston e anche se la sua canzone Ma che freddo fa non vince, diventa il tormentone dell’anno.  Ci riprova e nel 1971 trionfa al Festival di Sanremo. Il plauso della critica e del pubblico la consacra a tutti gli effetti come un grande artista internazionale.

Così ha dichiarato in conferenza stampa la regista Costanza Quatriglio: Ho immaginato La bambina che non voleva cantare dopo aver realizzato nel 2009 il film documentario Il mio cuore umano, ispirato al racconto autobiografico di Nada. Mi sono innamorata subito di questa bambina dalla voce prodigiosa con il cuore ferito per l’instabilità emotiva della madre, così ho pensato a un film che unisse la favola con la musica, personaggi lievi e vitali insieme con i lati più oscuri dell’animo umano, la potenza del talento e della vocazione con le paure più segrete dell’infanzia: il timore dell’abbandono, di non essere amati abbastanza, della morte dei genitori. Nada canta per Viviana dedicando a lei ogni parola delle canzoni d’amore che il maestro Leonildo le fa conoscere. Attraverso i testi che parlano di sentimenti, il film è anche un viaggio nella canzone italiana di quegli anni. Mina, Vanoni, Paoli, Claudio Villa: la musica ci ricorda chi siamo e da dove veniamo, facendoci immergere nella nostra tradizione e nel nostro immaginario. Così, se il racconto dell’infanzia ha il sapore del ricordo, nell’adolescenza, man mano che la storia procede, sentiamo avvicinarsi la contemporaneità con stupore ed emozione per un mondo che è tutto da scoprire”.

Noi de Il Giornale off vi anticipiamo che nel film ci sarà un chiaro riferimento ad un altro successo di Nada dal titolo Amore disperato durante una lezione di canto del maestro Leonildo alla piccola Nada, in cui l’educatore oltre ad insegnare a cantare alla bambina, cerca di farle capire come è “disperato” il sentimento dell’amore. A tal proposito la regista Costanza Quatriglio ha annunciato che sarebbe felicissima di dare un seguito a questo progetto, un cast che ha lavorato bene e con cui vorrebbe continuare a collaborare. Non si esclude quindi un secondo capitolo del film su Nada.