Rubber jungle, la natura modificata di Luca Matti

0

In Italia l’Arte è ferma, gli Artisti non possono viaggiare, ma per fortuna le loro opere sì. Presso il Qingdao Sculpture Art Museum, in Cina, è iniziata giovedì 10 dicembre la mostra DUE CULTURE E LO SPAZIO — II° Edizione della Mostra d’Arte Contemporanea Italiana (curata dall’Artista Qiu Yi, presidente dell’Associazione di Arte e Cultura Contemporanea Cina e Italia), un’esposizione per promuovere l’incontro tra Cultura italiana e cinese (fino al 10 gennaio 2021), a cui prendono parte nove Artisti: Cristian Biasci, Giacomo Costa, Matteo Lucca, Vincenzo Missanelli, Rudy Pulcinelli, Vincenzo Rusciano, Andreas Senoner, Giuliana Storino e Luca Matti, quest’ultimo che abbiamo avuto il piacere d’incontrare.

LEGGI ANCHE: Con le installazioni e le sculture di Qiu Yi vediamo la luce in fondo al tunnel

Luca Matti aveva partecipato anni fa a una mostra in Cina, quindi per lui è la seconda esperienza cinese. “Quest’anno partecipo con nove lavori, per lo più sculture, anche se ci sono anche un paio di opere dipinte.” La tematica riguarda gli spazi urbani, trattati in modo originale dall’Artista fiorentino. “Lavoro molto sul concetto di natura modificata, attraverso vari elementi, come le camere d’aria, con le quali realizzo le mie rubber jungle: paesaggi ormai invasi dall’inquinamento e dai materiali industriali.” Tra le creazioni di Luca Matti c’è anche un grande uomo volante, l’Aeronautico. “Si tratta di una scultura di oltre quattro metri, che rappresenta una creatura in grado di assolvere le diverse culture.” Vi sono poi quelle opere dipinte, come Bitumville e Olimpo, in cui le città spariscono sotto la foschia e il catrame, ancora una volta a ribadire l’idea della metropoli contaminata. “L’espandersi della città porta inevitabilmente all’annientamento della natura e a considerare anche gli stessi elementi industriali come fattori normali e consolidati.”, afferma Luca Matti.