Giampiero Ingrassia: “Ecco il nostro spettacolo pulp”

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Il 18 novembre Giampiero Ingrassia ha sfiorato la soglia dei 60 anni. È stato uno dei pochi attori ad aver debuttato a teatro insieme al suo partner Gianluca Guidi, che è anche il regista della pièce e ad aver portato a termine tutte le repliche capitoline prima della nuova ri-chiusura dei teatri e dei cinema. MAURIZIO IV è uno spettacolo divertente, intelligente che si era imposto come una delle più interessanti novità italiane di una stagione piegata inesorabilmente dalla seconda ondata di Coronavirus.

Sei stato tra i pochi ad aver rimesso piede sul palcoscenico insieme a Gianluca Guidi circa un mese fa. Che effetto ti ha fatto?

Sicuramente è stato emozionante, perché questo spettacolo avrebbe dovuto andare in scena proprio lo scorso marzo. Insieme all’emozione però noi abbiamo provato anche una grande preoccupazione per via delle norme antivirali a cui tutti dovevamo sottostare. Non sapevamo come il pubblico avrebbe reagito: tutti distanziati, con le mascherine per un’ora e dieci. Per noi, dal palco faceva un po’ strano vedere la platea dimezzata e abbiamo temuto di non sentire il calore del pubblico. che invece è arrivato forte e chiaro attraverso le risate e gli applausi.

La commedia con cui avete debuttato e con la quale siete fortunatamente riusciti a concludere la prima serie di repliche romane, prende come spunto da Il Gioco delle Parti di Pirandello ed è stata scritta su misura per la coppia Ingrassia/Guidi da Edoardo Erba. Mi sbaglio? Da ciò che ho avuto la fortuna di vedere sembrerebbe di sì.

L’ha scritta per noi due, sì. Con Edoardo siamo amici e parlando glielo abbiamo proprio chiesto di scrivere un testo ad hoc. L’operazione è nata proprio così.

Come mai si è ispirato al grande Pirandello?

Edoardo è prima di tutto un amico, in più è un conoscitore di Pirandello a questo aggiungi il fatto che io e Gianluca non volevamo uno spettacolo comico ed ecco MAURIZIO IV. Il testo si è creato una sera e parlando è venuta fuori l’idea di un Pirandello stravolto. Durante le prove abbiamo constatato che alcune scene ricordavano lo stile di Quentin Tarantino, da lì è nata l’idea del sottotitolo “pulp”. Per ciò che riguarda l’ispirazione vera e propria, lo spettacolo alla fine è un mix tra Il Gioco delle Parti e l’Enrico IV che si è tradotto poi nel Maurizio IV, titolo dell’opera che abbiamo portato in scena al Teatro Sala Umberto

Si può dire che Gianluca per te sia un congiunto. Com’è stato lavorare con tutte le precauzioni imposte dai decreti?

Io e Gianluca siamo davvero amici, pertanto lavorare con lui è stato un grande vantaggio, soprattutto siamo sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda l’ironia e le scelte. Nonostante questo, siamo piuttosto diversi: io sono più rockettaro e lui più jazzaro, ma proprio da questa differenza sostanziale nasce l’alchimia che funziona.

L’artista spesso sale sul palco per esorcizzare le sue paure. Tu che paure hai soprattutto in un momento come questo?

La mia unica paura è di non poter continuare a fare il mio lavoro. Io faccio solo teatro perché le tournée vanno pianificate da un anno all’altro e questo mi costringe in qualche modo a rinunciare alla tv, che invece continua perché non ha un pubblico dal vivo, ovviamente mettendo in atto tutte le accortezze necessarie. La cosa triste è che in periodi come quello che stiamo vivendo senza teatro e senza cinema si può campare, ed è dura da ammettere per chi fa questo mestiere, invece senza agricoltura e senza economia no, pertanto noi attori siamo sacrificabili. Ho paura che i teatri e i cinema non riapriranno più perché stanno perdendo un sacco di soldi durante questa seconda ondata e c’è da chiedersi come faranno a rialzarsi dopo questa ennesima caduta.

Com’è hai trascorso il lockdown prima dell’estate?

Io l’ho trascorso con mia figlia. La mattina ci alzavamo come sempre, facevamo colazione, poi lei si collegava al PC per la didattica a distanza e io tornavo a dormire. Abbiamo letto libri , guardato serie tv, ascoltato dischi; io mi vestivo per andare a buttare la spazzatura, andavo a piedi a fare la spesa per stare un po’ fuori anche se passavo delle mezz’ore fuori dai negozi come a Mosca negli anni 70/80. E soprattutto l’ho passato a fare lunghe videochiamate ai miei cari.

E ora ?

Ora dobbiamo indossare la mascherina e stare attenti. Io sono preoccupato per le persone anziane che vivono da sole e sono fragili e potenziali vittime di truffatori vestiti da poliziotti e da finti rappresentanti delle forze dell’ordine.