Stream Circus, il più grande “non spettacolo” online…

di Susanna Tartari e Marco Grilli

Due mesi di reclusione e di silenzio assordante nei confronti dello spettacolo dal vivo, poi all’improvviso il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Franceschini ha aperto all’idea di una “Netflix della Cultura”, come l’ha definita lui; un contenitore atto ad accogliere i video degli spettacoli bloccati dal Coronavirus.

Molti operatori del settore hanno risposto con un secco “No”, ma l’azione più eclatante è stata fatta con STREAM CIRCUS, il più grande spettacolo di circo contemporaneo online.

Il 10 maggio 2020 più di 12000 spettatori sono rimasti collegati per assistere al circo in streaming. Ventitrè compagnie, tra le più prestigiose in Europa, per la prima volta si sono virtualmente riunite, ma i circensi hanno disertano.

“Abbiamo organizzato questo evento per attirare l’attenzione sul tema della trasposizione di uno spettacolo dal vivo su una piattaforma online. Trasmettere uno spettacolo di circo in streaming è un controsenso. Non si può fare il circo online come non si può fare il falegname online. Si deve accettare la realtà della situazione: il circo ha una grande capacità di adattamento, ma non può prescindere dalla presenza del pubblico dal vivo perché è un rituale collettivo che avviene attraverso un continuo scambio tra artista e spettatore. Il circo contemporaneo in Italia ha svolto un grandissimo lavoro sullo sviluppo del nuovo pubblico, contribuendo fortemente a rivitalizzare i centri culturali del Paese. Diffondere la cultura dello spettacolo in streaming per noi è un atto diseducativo, che distrugge il lavoro fatto finora per conquistare questo nuovo pubblico al quale abbiamo dovuto insegnare a spegnere lo smartphone. Il mondo del circo non ha niente contro le arti audiovisive, purchè si tratti di processi artistici che non si prefiggono di sostituire lo spettacolo dal vivo, ma di integrarlo attraverso nuove tecnologie”.

Queste le riflessioni degli organizzatori che hanno riservato agli spettatori un colpo di scena. Il pubblico virtuale si è trovato davanti la diretta streaming di un teatro vuoto, dove si sono alternate le riprese del palco, dei camerini, della biglietteria, della bellissima platea e del parcheggio, tutti rigorosamente vuoti. I commenti degli utenti hanno contribuito ad animare il dibattito, mentre ancora si cerca di capire come accedere e utilizzare i fondi recentemente messi in campo dal MiBACT.

A conclusione della “vuota” trasmissione gli artisti hanno pubblicato un manifesto spiegando il perché si oppongono alla realizzazione di spettacoli dal vivo in streaming. “Dove il pubblico non c’è” – affermano – “il circo non c’è. La difesa di un genere non può avvenire con una proposta di un cambio di genere.”

In queste ore tantissime realtà del mondo della cultura, del circo, dello spettacolo dal vivo, del teatro, degli addetti ai lavori stanno sottoscrivendo il MANIFESTO: se siete interessati a saperne di più potete leggerlo sulla pagina Facebook STREAM CIRCUS.