The Best(ia) of Rivera, il “cantattore” sul web

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Andrea Rivera_Mio Studio_ Teatro6

So’ nato a Roma e ce so’ rimasto fin ad oggi. Ho fatto il liceo classico in varie scuole, ma solo per vedere quale fosse la migliore. Ho cominciato a scrivere canzoni a 15 anni, ma non le trovo più ed eran le migliori. Ho fatto il macchinista teatrale dai 24 anni fino ai 38. Durante i fine settimana dal 2000, so’ andato a suonare per strada a Trastevere con le mie battute e improvvisazioni, ricevendo molta notorietà e 25 esposti di alcuni residenti per disturbo della mente pubblica”. 

Andrea Rivera ci pensa da solo a presentarsi. E lo fa a parole sue con la voce di un artista che, dopo aver debuttato al Teatro Belli nel 2002 e aver vinto due anni più tardi il primo Premio Gaber, è sempre stato un irriverente cantastorie della contemporaneità. The Best(ia) of Rivera è lo spettacolo scritto e diretto dall’attore e musicista che, dal 7 maggio, sceglie la retta via del teatro onlinee on demand su vimeo.com, in attesa di ritornare agli show dal vivo sul palco quando sarà terminata l’emergenza sanitaria.

Sarcasmo, ironia e divertimento per gli spettatori del web che potranno così assistere, comodamente seduti sul divano di casa insieme ai propri congiunti, ai vent’anni di attività del teatro-canzone di Rivera, baricentro del suo percorso artistico e attoriale. Di certo un “affetto stabile” nella Fase 2 del lockdown mentre la sua satira è ormai un singolare pezzo di storia del piccolo schermo italiano.

Al via in rete a testi d’autore, video, originali dialoghi con il pubblico o con i compagni di scena, e canzoni. Tutti connessi per il contagioso #riveraondemand e godere degli esilaranti monologhi del “cantattore”.

In The Best(ia) of Rivera risate a volontà e spunti di riflessione. Memoria storica e autocoscienza necessarie all’animale da palcoscenico in un momento così delicato per gli artisti italiani e per chi lavora dietro le quinte.

Si apre il sipario su Internet e, in un tempo in cui sembra che di tempo non ce ne sia più, Andrea Rivera prova a coinvolgere in un click la platea virtuale per “comunicare l’incomunicabile”.