Attenti allo stregone! Fra maghi letterari e futuri reali

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Che ci fossimo a suo tempo illusi di aver cacciato l’irrazionale fuori dal nostro giardino, è storia vecchia.

Già prima della fine del XX secolo, abbiamo dovuto ammettere che il lato magico del mondo era sempre lì, dietro la porta che credevamo chiusa a chiave. Lo stesso però, ci siamo nuovamente ingannati sul fatto di poterne fare un ingrediente addomesticato, sterilizzato e innocuo delle nostre vite, un concentrato New Age di evasioni intellettuali buone per il fine settimana. E invece no.

La lettura dei contributi presenti in Oltre il Reale (GOG, 2020, 200 pg. 16 euro), raccolta curata da Lorenzo Pennacchi e dedicata a cinque grandi della narrativa fantastica – Tolkien, Meyrink, Machen, Lovecraft e Smith – si configura dunque come passe-partout per stanze che abbiamo smesso da troppo di frequentare, sviati da surrogati faciloni.

Oltre il Reale (GOG, 2020, 200 pg. 16 euro

Certo, criticare la superficialità è facile. Ci siamo cascati tutti – chi più chi meno – nel trucco riguardante un futuro in cui le vecchie storie sarebbero definitivamente ammuffite insieme ai libri che le contenevano. Troppo ingenue, troppo inadatte alle “magnifiche sorti e progressive” del mondo ipertecnologico in cui siamo finiti. Proprio per questo, è sorprendente e quasi salutare riscoprire l’attualità di visioni ecologiche ante litteram come quella tolkieniana, certamente più mature di tante nostre svolte green un po’ di posa. Oppure accorgerci che lo spleen decadente e un po’blasé di Smith somiglia molto alla nostra ricerca estenuata di novità lungo gli orizzonti urbani delle metropoli d’Occidente.

Gli stessi orrori di Lovecraft, svincolati dalla cornice pulp in cui qualcuno amerebbe rinchiuderli, ci parlano  non solo dei nostri dubbi sull’Universo fisico, che pure frughiamo a colpi di telescopio, ma anche della nostra sensazione di inutilità quaggiù, ora che i rassicuranti cuscini delle ideologie non sono più così comodi. Ovvio, per affrontare simili marosi, qualche appiglio in più bisogna averlo: a metà fra postille a “Elogio del Fantastico” di Jacques Bergier e volume specialistico, “Oltre il Reale” richiede ai suoi lettori un surplus d’impegno. Sforzo che però verrà ampiamente ripagato dall’alta qualità dei contenuti. E come accade in certi racconti di magia, una volta varcata la soglia dell’Ignoto, non vorrete più tornare indietro.