Se qualcuno vi dice che il teatro è morto, potete tranquillamente rispondere che è vivissimo, bolle, frigge addirittura ed emana gustosissimo profumo!
A confermarlo quattro “eccellenze” dei palcoscenici italiani: Rossella Brescia, Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi, Samuela Sardo, attualmente impegnate in Belle ripiene, in scena al teatro Sistina di Roma.
Perfettamente intonate, le quattro “regine di bravura e bellezza” – che non guasta mai – vibrano con ironia e profondità sullo spartito creato da Giulia Ricciardi e Massimo Romeo Piparo, il quale ne firma anche la regia. Presenza corposa, ma non ingombrante, sul palcoscenico troneggia una cucina da ristorante, con fornelli accesi e attivi, tanto da investire lo spettatore con aromi e sfrigolii da stella Michelin. Sperata stella Michelin, tra sfoghi di moglie frustrata, donna ludopata, single in cerca di un centro di gravità permanente e separata da cornificazione.
La penna spietata di Giulia Ricciardi, già affilata in precedenti successi di drammaturgia moderna apparentemente leggera (in realtà profonda e sanguinante di drammi al limite della disperazione), colpisce, invitando al riso amaro, come un pugno nello stomaco. Magari, pieno di buon risotto di scena. Da non perdere, anzi da gustare, battuta dopo battuta.
