La “Sera di giugno” in cui l’odio comunista spense una vita

4

Francesco Cecchin era solo un ragazzo. E non era neppure maggiorenne. Ma aveva una passione: il Fronte della Gioventù. Una causa per la quale perse tragicamente la vita, il 16 giugno del 1979, dopo diversi giorni di coma e in seguito a un’aggressione avvenuta per le strade di Roma, in una serata che era iniziata in maniera tranquilla: un’uscita come tante, per una cena fuori con la sorella e un amico, che non poterono salvarlo.

Un omicidio, il suo, rimasto senza colpevoli, perché quello che incredibilmente era l’unico imputato, un militante comunista, fu assolto. 

Una vicenda, quella di Cecchin, cui è stato dedicato uno spettacolo teatrale, ideato per ricordare uno dei tanti e sanguinosi episodi degli Anni di Piombo. Episodi spesso sepolti sotto una coltre di ideologica omertà. Soprattutto quando la vittima si trovava dalla parte “sbagliata”. 

Si chiama Sera di giugno ed è stato portato in scena ieri sera al teatro Rosetum, di via Pisanello 1 a Milano. Una rappresentazione accolta tra gli applausi, che ha scaldato il pubblico, rinnovando il ricordo del periodo più buio della recente storia italiana. Un periodo in cui molti furono i giovani morti per un’idea considerata sconveniente. E che, per questo, per anni non hanno goduto neanche del minimo conforto. Quello della memoria.

4 Commenti

  1. Lorenzo van perg, che i terroristi comunisti ammazzassero anche altri comunisti (non violenti) non toglie il fatto che l’obiettivo di quei delinquenti rossi fosse la realizzazione di una dittatura comunista in Italia, la storia la sappiamo meglio di lei, si tranquillizzi.

  2. ma quake comunista..quanti comunistio caddero sotto i colpi delle BTR ..a cominciatre da Guido Rossa !!!!
    soliti articoli scrfitti per i deboli di memoria o per chi la storia non la sa proprio

  3. Volevo far conoscere al pubblico un romanzo (i ragazzi della comitiva) scritto da un autore romano, che tratta proprio questo tema ed è ambientato negli anni di piombo nella capitale. Il protagonista assoluto di questo romanzo è Gianni, l’unico borghese immerso in un ambiente che lo attrae profondamente ma gli appare diverso dalla educazione familiare, che pure si sforza di superare o rigettare. Protagonisti collettivi sono “i ragazzi della comitiva” che si riuniscono a piazza Farnese, una generazione di adolescenti che si vorrebbe spensierata tra battibecchi di combriccola e primi intrecci amorosi ma la storia si apre con un funerale, quello di quattro amici della “comitiva” morti in un incidente stradale in Portogallo. La narrazione è scandita proprio come nella sceneggiatura di un film giallo e sulla vicenda si aprono subito interrogativi inquietanti, come inquietante è il volto della più interessante figura femminile, Lorella, sospesa tra una naturale genuinità e torbide frequentazioni.”

Comments are closed.