Questo articolo di Dalmazio Frau è stato pubblicato su L’Opinione delle Libertà
Chissà, mi domando, se gli ideatori delle “sardine” abbiano mai visto o conoscano il dipinto di Francisco Goya dal titolo La sepoltura della sardina […].
Perché di certo, se lo avessero fatto, non avrebbero potuto non notare come in quell’opera venga rappresentata una processione carnascialesca lungo il Manzanarre, il fiume che scorre a Madrid, che termina con la sepoltura di una sardina che però nel dipinto non c’è. Resta tutt’intorno una folla in delirio che urla e si agita in maniera grottesca e allucinata.
La sardina nella Spagna delle guerre napoleoniche allude dunque ad un popolo impazzito e privo di ragione durante il Carnevale, mentre da noi oggi le sardine, quelle che “non abboccano” […] sono diventate il simbolo della protesta anti Salvini in un nuovo carnevale fuori stagione […]
Come nel dipinto di Goya, dove la sardina c’era ma qualcuno poi se la deve essere mangiata, i partecipanti ai “mob” avrebbero dovuto presentarsi in piazza con una sardina disegnata su un cartone. Se anni fa c’erano gli indiani metropolitani, i punk, la pantera, i girotondi o “girotonti” come qualcuno sarcasticamente li definì, i “se non ora quando”, il popolo viola e altri, oggi siamo scesi al livello di un branco di pesci.
Segni dei tempi, direbbe René Guénon, ignaro del prossimo raduno del pesce azzurro forse in quel di Firenze, quando vederle a Venezia sarebbe stato senz’altro più indicato – anche se rischioso – perché lì le “sarde in sa’or” sono piatto prelibato e ufficiale della cucina della Serenissima.
Personalmente gli auguro di non trasformarsi in partito, perché il Movimento 5 Stelle già a suo tempo ce l’aveva con le scatolette di tonno e le sardine costano meno.
Pesci, insomma, e non d’aprile ma novembrini, più simili quindi a un baccalà ci invitano a ricordare i versi di Gianni Rodari che recitano:
Indovina se ti riesce: / La balena non è un pesce, / Il pipistrello non è un uccello; / E certa gente, chissà perché, / Pare umana e non lo è.
L’ho detto e lo ripeto: nei documentari sugli oceani si vedono branchi di migliaia, decine di migliaia, di sardine che si mettono a fare i “girotondi” per finire divorate da QUALCHE cetaceo o squalo. Ho scritto “qualche” in maiuscolo perché per far fuori le sardine non servono miliardi di esseri viventi: ne bastano tre-quattro. Per far nomi: Salvini, Meloni, Berlusconi, Toti.
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