Dario Ballantini: “Per fortuna mi andò “male” con Pippo Baudo!”

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finte darioballantini.it

Tutti conoscono Dario Ballantini e le sue imitazioni che da anni costituiscono uno dei capisaldi di Striscia la Notizia. Debutta lunedì 28 ottobre,  al Teatro Manzoni di Milano uno spettacolo che è più di una imitazione, Da BALLA A DALLA, infatti,  è un magico ritorno del grande cantautore bolognese sul palco, un evento per chi ama Ballantini e per chi ha amato Lucio Dalla.

Da Balla a Dalla: storia di una imitazione che nasce da una passione giovanile, è cosi?

E’ una storia che nasce dal mio incontro come fan di Lucio Dalla fin dalle scuole medie, non solo delle sue canzoni ma proprio della sua figura che più volte ho ritratto sui miei diari di ragazzo. Lucio l’ho incontrato personalmente la prima volta quando ero solo un trasformista ignoto e la seconda molti anni dopo quando girando  nei panni di Valentino ebbi occasione di farmi conoscere meglio.  Quando finalmente diventammo amici il mio idolo poté apprezzare e addirittura sostenere anche la mia arte pittorica fino all’apoteosi finale dove mi regalò la sua presenza alla mostra più importante della mia vita cioè quella che alla Triennale di Milano  celebrava le mie nozze d’argento con la tv e la pittura.

Come ha preparato questo spettacolo su Dalla?

Più che preparato lo spettacolo nasce dal fatto che io per anni sono stato un suo imitatore. Essendo una delle mie trasformazioni più sentite, non mi devo preparare perché Lucio è già dentro di me. Si tratta ogni volta di un atto d’amore e di passione che io ho verso la sua produzione musicale.

Come mai ha scelto l’imitazione come primo approccio al teatro visto che l’anno scorso ha portato in scena anche Petrolini?

Nel caso di Dalla oltre che essere un atto d’amore si tratta di un atto di divulgazione della sua musica. Molti non sanno forse che la sua  prima produzione  era solamente musicale e Lucio doveva fare un grande sforzo nel trasformare i testi di Roversi che non erano propriamente adatti a delle canzoni. Poiché si tratta di canzoni geniali che si ascoltano meno spesso dei suoi ultimi e clamorosi successi, ho pensato di riproporle. Nel caso di Petrolini  vorrei renderne viva la memoria sua e della sua comicità, una comicità artigianale forse ma creata da egli stesso, attraverso la quale l’artista negli Anni 20 aveva già sondato tutti i generi che oggi possiamo ritrovare al cinema e a teatro. Io,  Dalla e Petrolini , soprattutto, abbiamo in comune il fatto di essere degli autodidatti.

Un ricordo OFF di Dario Ballantini.

Prima di conoscere Antonio Ricci ero stato scelto da Pippo Baudo per la trasmissione RAI, Gran Premio, che selezionava nuovi talenti. Purtroppo non passai e tornai a casa sconsolato senza avere questa opportunità. Mi rivolsi quindi alla rete concorrente che proponeva una programma analogo dal titolo Gran Prix, dove tra i giurati spiccava proprio Ricci il quale, per fortuna, mi scelse. Come andò a finire si sa perciò il  momento OFF si è rivelato  un momento IN.