“La pittura è bella materia colorata”, disse Isabella Far, moglie di de Chirico (in Giorgio de Chirico, Memorie della mia vita, Bompiani, 2013). Meglio non si potrebbe dire della pittura di Giordano Floreancig (Stregna,1954, vive e lavora a Udine; lo segue la milanese 7ettanta6ei gallery di Alessandro Erra): oli su tela super materici caratterizzati da un florilegio di “cretti” densi di colore, che nella reciproca coesione vanno a formare i caratteristici ritratti umani di Floreancig (volti…”terremotati” di materia e colore: non per nulla, la sua arte nasce nel post terremoto del Friuli del 1976).
Oli su tela con molto olio: la quantità utilizzata per un suo quadro è la stessa impiegata da altri per realizzarne trenta o quaranta. L’estetica e il suo eccesso, verrebbe da dire.
Nelle opere di Floreancig scorgiamo recondite armonie…tedesche che lo affratellano a quegli artisti berlinesi dalla pittura massiva e concreta che oggi rinnovano l’impeto dei “nuovi selvaggi” degli anni Ottanta.
Floreancig ritrattista è pittore umanista e, a 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, chi più di lui può celebrarne il genio, alla luce di quella che potremmo considerare, sulla scia della ritrattistica moderna leonardesca, una ritrattistica contemporanea 5.0?