Fiume, lo straordinario palcoscenico del teatro della vita

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Fiume, lo straordinario palcoscenico del teatro della vita
D'Annunzio (al centro con il bastone) con alcuni legionari a Fiume nel 1919. Alla destra di D'Annunzio, rivolto verso di lui, il ten. Arturo Avolio - fotografia scattata in Italia -pubblico dominio

Una donna forte, che non ha avuto una vita facile. Giuseppina Nacinovich, detta “Mary”, oggi ha 93 anni e ha deciso di raccogliere in un libro l’amore per la sua città natale: Fiume. La casa oltre il confine (Historica Edizioni, 2019, 123 pagine, € 11,90).

C’è tutti il suo cuore lì dentro, ci sono i suoi ricordi, le sue testimonianze, conditi ogni tanto con un pizzico di ironia. La prefazione è a cura di suo figlio, l’attore e musicista Umberto Smaila che definisce quel territorio “Il più straordinario palcoscenico su cui un giovane debuttante di prepari ad affrontare il teatro della vita”. Poi via con i sette capitoli che narrano di una città del rispetto, della tolleranza e del senso del lavoro.

Un viaggio indietro nel tempo tra gli incantevoli paesaggi del golfo del Quarnero, in quei luoghi dal profumo di mare davanti e di resina dei monti dietro.

All’età di 22 anni, però, si trovò costretta a lasciare quel posto dopo il passaggio sotto il controllo del regime comunista titino. Con la sua famiglia si stabilì prima a Lucca e poi a Verona, dove nel 1950 nacque Umberto. Il richiamo della sua terra era forte e viaggiava spesso per passare il confine e andare a trovare i parenti rimasti. Un viaggio duro ed emozionante come le pagine di questo libro. 

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