SanteVisioni. Il Père Lachaise, il cimitero più visitato al mondo

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Il Père Lachaise è molto più di un cimitero monumentale. È un luogo significativo, di memoria e di culto di più religioni. È il più grande cimitero di Parigi intra moenia (oggi) e per le sue sepolture illustri, per l’importanza artistica e storica, uno dei più conosciuti al mondo.

A Parigi esisteva, dalla prima metà del 1100, Il Cimitero degli innocenti, che prendeva il nome della vicina –oggi scomparsa- Chiesa dei Santi Innocenti. È tristemente noto come il “carnaio degli innocenti” per le pessime sepolture e per la situazione insalubre che ne derivava e infatti si diceva che la terra degli innocenti fosse in grado di “mangiarsi i cadaveri nel giro di nove giorni”. 

Fu chiuso verso la fine del 1700, con l’applicazione della legge del 1765 che proibiva i cimiteri intra moenia, ossia dentro le mura della città. L’allora console Napoleone Bonaparte stabilì che ogni cittadino aveva il diritto alla sepoltura qualsiasi fosse il suo credo e la sua razza, e che proprio tutti ne avevano diritto anche i poveri, gli attori, gli scomunicati e gli atei.

Con il “Decret imperial sur les sepultures” (Editto di Saint Cloud), emanato il 12 giugno 1804, Napoleone mise insieme tutte le precedenti norme sui cimiteri: le tombe collocate fuori dalle mura cittadine per la questione igienica e tutte uguali per evitare discriminazioni. Tuttavia per i defunti illustri una commissione di magistrati decideva per gli epitaffi. L’editto di Saint Cloud fu esteso in Italia nel 1806 incrementando la poesia sepolcrale; Ugo Foscolo compose il carme Dei Sepolcri, epistola poetica rivolta ad Ippolito Pindemonte –con cui aveva avuto una disputa sull’argomento- che compose i “Cimiteri”.  

Il Père Lachaise venne costruito dal 1803 e sorge su una delle sette colline di Parigi.

Nel 1430 un ricco commerciante acquistò la tenuta per costruire una casa di campagna, la “folie”.  Dopo due secoli il terreno venne acquistato dai Gesuiti per farne un luogo di riposo ed anche Luigi XIV stazionò qui per qualche ora. Ma l’inquilino che ha dato il nome al cimitero è François d’Aix de La Chaise, detto Père La Chaise, confessore gesuita di Luigi XIV, che ha dimorato qui fino alla sua morte nel 1709. Dal 1762 la proprietà fu ceduta, per un debito, dai Gesuiti.

All’apertura, e anche per molto dopo, il Père Lachaise non ebbe l’affluenza sperata poiché i parigini rifiutavano le sepolture in una zona periferica e popolare, su un’altura e soprattutto fuori dalla città.

Nel 1817 il sindaco di Parigi decise di migliorare l’immagine del cimitero trasferendo i resti di Eloisa ed Abelardo, Moliere e La Fontaine.

Da allora ad oggi conta più di 70.000 tombe di persone comuni ma anche grandi di grandi nomi dell’arte, della letteratura, della musica, del teatro.

L’amore di Abelardo ed Eloisa ha trovato la pace eterna proprio qui. E poi Edith Piaf, Jim Morrison, Marcel Proust, Oscar Wilde, Chopin, Rossini, Petrucciani, Bellini, Cherubini, Colette, Apollinaire, Balzac, Murat, La Fontaine, Moliere e molti altri ancora.

Al Père Lachaise arrivano circa tre milioni di visitatori ogni anno.

Andateci e ascoltate profondamente questo luogo. Percepirete un pizzico di eternità.