L’ultima tendenza in fatto di mostre d’arte è la diffusione nel territorio. Megamostre, come Lotto nelle Marche, Gaudenzio Ferrari in Piemonte l’anno scorso, Tintoretto a Venezia e tante altre. Ma a battere tutte sembra la rassegna in corso (sino al 10 febbraio 2019) a Torino e provincia dal titolo 100%Italia. Cent’anni di capolavori. Ben quattro le sedi torinesi (Museo Ettore Fico, MEF Outside, Mastio della Cittadella, Palazzo Barolo). Due a Biella (Palazzo Gromo Losa, Museo del Territorio) e un’altra a Vercelli (Arca). E un catalogo edito dal MEF (Museo Ettore Fico) di oltre settecento pagine per centinaia di capolavori e quasi altrettanti artisti.
Intanto, cos’è il MEF? Un nuovo museo di arte contemporanea nazionale e internazionale, nato nel 2014 in un quartiere di Torino chiamato Spina 4. Ad ospitarlo una ex struttura industriale in via Cigna, barriera di Milano, zona in crescita, con atelier di artisti. A fondarlo Ines Sacco Fico, scomparsa nel dicembre 2017, in ricordo del marito, il pittore biellese Ettore Fico (1917-2004).
La mostra 100%Italia. Cent’anni di capolavori, bella e ambiziosa, testimonia la vitalità dell’arte italiana degli ultimi cento anni, dall’inizio del secolo scorso a oggi. Non solo, ma dimostra come essa sia centrale nello sviluppo di quelle europea e mondiale: «Nessuna nazione europea ha saputo infatti offrire artisti e capolavori, scuole e movimenti, manifesti e proclami artistici con la continuità dell’Italia» sostiene il curatore Andrea Busto. E aggiunge: «In un momento in cui il valore identitario di una nazione deve essere ripreso, riconfermato e ribadito, non per prevaricare, ma per aiutare la comprensione della storia, 100% Italia vuole fare il punto e riproporre evidenti valori che per un tempo troppo lungo sono stati sottovalutati».
E le decine di capolavori, noti o inediti, usciti da collezioni pubbliche e private, fondazioni, gallerie, raccolte bancarie, raccontano tutte insieme una storia straordinaria. Opere di grandi artisti, noti come Boccioni, Burri, Mastroianni e meno noti, ma tutti originali, ci portano lungo un itinerario complesso, ricco di fascino.
E, se vogliamo cominciare da Torino e dal MEF (via Cigna 114) ci imbattiamo negli artisti del Novecento, il movimento nato a Milano nel 1920 intorno a Margherita Sarfatti, che rivaluta il rapporto col passato e il ritorno al mestiere. Sempre lì troviamo Corrente,nata nel 1938 con la sua figurazione lirica ed espressionista e poi l’Astrazione geometrica e l’Informale con artisti che non compongono più forme ma lasciano sulla tela materia pittorica sciolta.
Gli amanti della Pop Art troveranno al MEF Outside (via Filippo Juvarra 13) opere curiose degli anni Sessanta di Valerio Adami e Umberto Mariani e tanti altri. Al Mastio della Cittadella (via Cernaia 1)sono invece di scena Optical, Minimalismo, Arte Povera, Concettuale. E nel bel Palazzo Barolo (via Corte d’Appello 20/C) ci sono Transavanguardia, Nuova Figurazione, Internazionalità.
Se poi ci spingiamo a Biella faremo un bagno nel Futurismo con Sironi, Boccioni, Funi e a Vercelli nella Metafisica e in quel magnifico Realismo Magico in cui torna la forma con prepotenza e bellezza.
Umberto Boccioni, Gli uomini, 1910 Mario Tozzi, La Chaise Longue, 1926 Franco Garelli, Attesa, 1963 Francesco Menzio, Ritratto di Persico, 1929 Fausto Pirandello, Spiaggia, 1940 Franco Gentilini, Autoritratto con putto, 1937