L’Italia è cambiata in modo impressionante dal Dopoguerra: usi e costumi, morale e religione, sono variati e spesso ne vediamo le conseguenze.
La grande spinta al cambiamento degli anni Sessanta proveniva proprio da quella nascente classe media, oggi in difficoltà. Bene, Alvise Pozzi racconta e spiega il processo che stiamo vivendo in un saggio sul cinema italiano, in cui espone come la commedia all’italiana abbia immortalato il cambio antropologico dell’epoca grazie ai grandissimi attori dell’epoca: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Monica Vitti, Catherine Spaak, Stefania Sandrelli.
Perché Boom. Il miracolo economico nella commedia all’italiana (GOG, 2018, 172 pagine, 14 euro) è da leggere? Perché la commedia all’italiana di quel periodo mostrava il vero volto di un Paese in profonda trasformazione: era stata il motore principale della nostra industria culturale.
Ma non solo. Il cinema italiano dominava i mercati producendo più film che a Hollywood e dell’intera Europa occidentale. Il decennio “miracoloso” inoltre dava speranza ai sogni di molti giovani verso un futuro migliore, a un Paese finalmente entrato di diritto tra le grandi potenze economiche.
Come sì è sfaldata la morale borghese? La fine del matrimonio? La libertà sessuale? Tutto spiegato benissimo nel libro.