Il “Mantello Rosso” di Sara Lupi lotta al fianco di UNAVI

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Sin da bambina canta i grandi classici. Dall’adolescenza all’età adulta passa dalla musica anni ’80 a quella anni ’30. Le sue qualità canore le permettono di spaziare dal jazz allo swing dalla bossa nova al funky e dal soul al rhythm & blues. Scopre la musica e i suoi generi vivendone i luoghi d’origine. Sara Lupi è una cantate poliedrica che ama la realtà cosmopolita. Il 25 novembre uscirà Mantello Rosso con la collaborazione di Ivan Gianpiero De Carli. A promuovere il brano della cantante è l’associazione UNAVI che devolverà il ricavato delle vendite alle persone vittime di violenza.

La tua passione per il canto, ma anche per la recitazione e la danza inizia già da giovanissima. Qual era il tuo sogno da bambina?

Quando guardavo Lorella Cuccarini ed Heather Parisi volevo fare quella cosa li. Ho studiato danza, teatro e canto, ma ho approfondito maggiormente il canto. A 22 anni, dopo gli studi e altre avventure all’estero mi sono iscritta al MAS di Milano.

Quali erano i tuoi cantanti preferiti? Quali le canzoni che eri solita cantare per esercitarti ed esibirti?

Ero e tutt’ora sono una fan sfegatata dei Queen. Cantavo i grandi classici: Whitney Houston, Mina, Mariah Carey. Poi ho maturato gusti musicali differenti.. ho fatto un percorso a ritroso dagli anni ’80 sono tornata agli anni ’30.

A 18 anni ti sei trasferita a Londra.. hai avuto modo di incontrare produttori di musica elettronica e dance che avevano bisogno della tua voce. In che modo la scena elettronica ha influenzato la tua carriera?

Ero appassionata di musica e tutto quello che per me era nuovo mi esaltava e stimolava. Scelsi Londra perchè volevo imparare l’inglese e per i Queen ovviamente. Londra è la capitale europea in cui puoi fare quello che vuoi, vestire come ti pare, ascoltare quello che ti piace. Sono sempre stata affascinata dalla realtà cosmopolita. Lì frequantavo locali, concerti di ogni tipo e facevo la barista a Camden Town..  cantando tutto il giorno! Proprio sul luogo di lavoro ho avuto modo di incontrare dei produttori di musica elettronica. Ho fatto delle registrazioni nei loro studi, alcune delle quali andate in onda nelle radio locali inglesi. Ho avuto diverse collaborazioni con alcune etichette dance tra cui m2o.

Hai sperimentato generi musicali vivendo i luoghi in cui si sono sviluppati. La tua esperienza in America.. E’ così che è nata la tua passione per il blues, il jazz e lo swing?

Nel 2003 lavoravo a Milano come barista ed erano soliti suonare gli insegnati della Civica Jazz, così mi sono appassionata.. ascoltandoli. Avevo un contatto di lavoro presso la Disney World in Florida dove sapevo avrei guadagnato abbastanza soldi per potermi poi pagare la scuola a Milano come il MAS oppure la Civica Jazz di Milano. Il mio anno in America è stato incredibile, formativo e utile sotto più punti di vista. Ho avuto modo di viaggiare per tutte le principali città tra cui New York, Chicago, New Orleans e tante altre. Ho respirato e toccato con mano le terre dei grandi artisti che sarebbero poi diventati i miei pilastri.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato la tua carriera musicale?

La mia adolescenza è stata segnata da artisti come Freddie Mercury, David Bowie, Aretha Franklin, Janis Joplin e i Nirvana. La mia insegnante di canto mi diceva sempre che assomigliavo molto a Barbara Streisand.. bè è diventata il mio alter ego: la continuavo a cantare.

In età più adulta mi sono approcciata alla musica Jazz e agli evergreen oltreoceano come Ella Fitzgerald, Billie Holiday e Frank Sinatra, Sarah Vaughane e Dinah Washington. Quando devo imparare un nuovo brano ascolto sempre Sinatra e la Fitzgerald, sono sempre fedeli allo spartito originale, poi mi ascolto tutte le altre versoni.

Oggi stimo molto Lady Gagae Adele oltre ad ascoltare con interesse artisti emergenti, nonostante rimanga molto legata al passato. Oggi faccio tanta musica swing anni 30, amo molto la Vanoni e i grandi autori di bossa nova come Jobim e le cantanti brasiliane come Elis Regina e Gal Costa.

Sei soddifsatta di te stessa?

Sono una persona dalla curiosità insaziabile nella vita così come nella musica, pertanto cerco sempre di migliorare di avere nuovi obiettivi. Accetto con piacere nuovi ingaggi e nuove proposte, cosi è stato per Mantello Rosso. Ora sto lavorando ad un progetto di elettroswing, collaboro con diversi artisti di Milano dal jazz alla bossa nova, dallo swing al funky.. e ho una band blues. Sono una cantante poliedrica!

Che cosa ne pensi dei talent show?

Non sono un’amante dei talent show. Può essere una bellissima opportunità per dare visibilità e promozione ad alcuni artisti, ma non è una soluzione per tutti. Personalmente non ho mai partecipato perchè avevo paura che uscisse qualcosa che non mi appartenesse e inoltre non mi piacciono le competizioni nella musica. Ci sono bravissimi cantanti che vengono screditati. Il programma ha in mano la tua immagine e la tua musica e dedice di estrapolarne ciò che vuole, questo aspetto non mi è mai piaciuto.

Nel 2017 hai iniziato una nuova collaborazione con l’autore e compositore Ivan Gianpiero De Carli. Da qui nasce Mantello Rossobrano che parla della violenza sulle donne. Dal brano alla collaborazione con UNAVI. Come nasce l’idea di Mantello Rossoe come il contatto con l’associazione?

Ho conosciuto Ivan qualche anno fa ad un evento, gli è piaciuta la mia voce e così abbiamo deciso di collaborare. Abbiamo inciso Mantello Rosso circa due anni fa e l’arrangiamento è stato fatto da Vincenzo de Martino. Abbiamo seguito una linea pop, volevamo raccontare una storia che parlasse di violenza senza utilizzare un vocabolario violento. Il risultato è una canzone orecchiabile dal significato molto profondo e sottile.

Un mese fa abbiamo conosciuto UNAVI durante la ricerca delle associazioni italiane più grandi che si occupano di violenza. Ho presentato loro il progetto ed è stato apprezzato. Tutto si è incastrato alla perfezione ed è nata una bellissima sinergia. Grazie a Paola Radaelli canterò il 24 novembre a Genova e il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, mi esibirò durante l’evento “Wall of Dolls” che si terrà nella casa di Alda Merini.

Il brano sarà  in vendita dal 25 Novembre su Itunes e il ricavato verrà donato a UNAVI “Unione Nazionale Vittime”.