I pavesi Nylon sono stati una delle rivelazioni dell’ultima edizione di Rock Targato Italia, oltre che i vincitori del concorso insieme ai milanesi Lo Stato Delle Cose. Filippo Milani, voce e anima teatrale del gruppo, ci racconta di più sulla band.
Nella vostra musica confluiscono tantissime influenze: voi come definireste il vostro genere?
È proprio per uscire dall’impasse di districarci fra etichette come “folk”, “rock” o “cantautorato” che abbiamo inventato la definizione “musica cruda”. Noi nasciamo come trio acustico con voce, chitarra e violoncello e, anche se nell’album ci saranno anche altri strumenti, tutto si riconduce comunque sempre a quello.
La prima cosa che colpisce vedendovi dal vivo è il vostro modo estremamente teatrale di stare sul palco. Da cosa nasce questo approccio?
Io credo che un cantante non debba limitarsi a raccontare qualcosa al pubblico ma debba cercare di far vivere realmente all’ascoltatore le sensazioni che vuole comunicare: per questo mi piace immedesimarmi completamente in ciò che canto. Secondo me la magia vera scatta solo se, per esempio, io riesco a fare in modo che, mentre canto Guendaline, il pubblico si senta proprio lì, in mezzo a una strada di Barcellona, a guardare il protagonista della canzone che barcolla e tenta di rientrare nel bar da cui è stato cacciato urlando alla barista “ehi, ero qui anche ieri sera!”
Oltre a Guendaline, un vostro brano simbolo è L’indecente. Cos’è indecente per voi?
A noi piace invertire il concetto di indecenza: per noi essere indecenti è un vanto. A me piace vivere a modo mio, in modo molto libero. Il fatto che certe persone mi giudichino indecente per questo lo prendo come motivo di vanto perché evidentemente loro non potranno mai capire quanto è bello vivere quella libertà.
So che il vostro primo è quasi pronto: cosa ci vuoi anticipare a riguardo?
Posso anticipare che è un album molto molto molto sentito e molto rappresentativo di ciò che è la band. S’intitolerà Quasi fosse una tempesta e uscirà nei prossimi mesi.
Eravamo entrati in studio per registrare un disco fondamentalmente acustico. Alla consolle dello studio però c’era Fabio Minelli che si è offerto di provare ad aggiungere anche qualche batteria e, quando abbiamo sentito il suo lavoro, ne siamo rimasti conquistati. Per questo diciamo che è un disco nato al contrario: in genere, quando vai in studio, la batteria è la prima cosa che registri mentre noi l’abbiamo aggiunta alla fine. In studio poi si è creata una bellissima atmosfera per cui ci siamo sentiti molto liberi di sperimentare e, pur mantenendo integra quella che è l’anima del gruppo, divertirci ad aggiungere delle cose davvero belle e particolari.
Aspettiamo con curiosità di ascoltarlo allora.
Certo! Nel frattempo fra qualche settimana uscirà il video de L’indecente e, nell’attesa, vi aspettiamo sui nostri social o ai nostri concerti.