Vito Gurrado, la potenza divina della materia

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Scultore, pittore, designer ed orafo, Vito Gurrado è un artista senza etichette, perché l’arte “nella sua più pura accezione non può e non deve essere vincolata o veicolata secondo nessuna etichettatura”.

Nato a Bari nel 1979, già dal 1993 la sua carriera artistica è scandita dalle numerose partecipazioni a mostre nazionali ed internazionali, per le quali si distingue ottenendo significativi riconoscimenti.

Molte delle sue opere fanno parte di importanti collezioni private e di musei in Italia, Svizzera, Francia, Inghilterra, Oman, Grecia, Croazia e Albania dove, nel Castello di Berat, l’artista pugliese, nel 2010, ha realizzato una sua opera monumentale di m.3,40.

L’opera, dal titolo Ci siamo, è stata definita patrimonio mondiale UNESCO: allo spettatore si erge un uomo metà umano metà alieno recante in mano una lancia in ferro, metafora dello stesso popolo albanese. Pittura, scultura, forma e materia si elevano in una costante simbiosi col pensiero e col subconscio: “L’Arte è comunicazione, volontà di lasciare una indelebile traccia del mio cammino su questa terra e quindi del mio pensiero, un’apertura nella dimensione spazio temporale. Arte è amore per il bello e gioco ma,  al tempo stesso,  elevazione dello spirito, della materia, del visibile ed invisibile”.

Nei suoi lavori Vito Gurrado riflette il fascino per la cultura arcaica: le superfici grezze e usurate appartengono a un tempo remoto; talvolta i soggetti a cui dà corpo sono colti nell’atto di fuoriuscire dalla materia che li trattiene, come nella Pietà, scultura presso il Museo Diocesano di Bari, con quella mano che esce energicamente dal blocco scultoreo  quasi a voler comunicare la potenza divina insita in tutte le cose.