Quelle silhouette pop di Marcello Vandelli

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ONIRICON anno: 2017 dimensioni: 400x250 tecnica: mista
LA SOVRANA ATTUALITA’, 2017, tecnica: mista

Marcello Vandelli è l’artista scelto dalla nostra redazione come Menzione Speciale Il Giornale OFF del 1o Premio Internazionale Arte Palermo presso il Teatro Biondo nell’ambito delle manifestazioni di Palermo Capitale della Cultura 2018.

L’artista, nato a Modena a San Felice sul Panaro nel 1958, esemplifica perfettamente il binomio arte/vita degli scrittori e degli artisti dell’età romantica dell’800, ma attualizzato al 21o secolo: poco “maledettismo” e molta esperienza concreta. Marcello Vandelli è un artista ri-nato: una vita di avventure e di imprevisti  in giro per il mondo e il ritorno nella sua terra d’origine gli permettono di ri-conoscere, nemmeno vent’anni fa, il potenziale creativo della pittura.

Inizia come un Jackson Pollock magari anche più matto dell’illustre predecessore, in un fienile, a contatto con la memoria della sua terra e con lo sguardo ai Maestri del passato.  Privilegia il grande formato e questo è bene, in un momento in cui si pensa che dare priorità alle piccole dimensioni sia anche una strategia per contrastare la fallacia del mercato. E poi perché i francobolli li lasciamo volentieri ai miniaturisti

Ma nell’opera di Vandelli non c’è solo arte e vita, ci siamo anche noi in un certo senso: chiunque di noi, guardando un suo quadro, trova una storia di sé. 

In nessun lavoro di Vandelli il soggetto ha un volto: le identità sono totalmente indeterminate, vediamo delle silhouette, dei contorni di figure umane colte nel compimento di azioni comuni e pose usuali ma, con altrettanta frequenza, anche in contesti di sogno.

NOME DESTINO. COGNOME IO SONO, 2018, 125×83, tecnica mista

Esempi: NOME DESTINO. COGNOME IO SONO, un’opera enigmatica come una Sfinge già nel titolo, sembra una favola, con quegli strani esseri umani/volanti sopra il globo come creature post Chagall fatte di cartone e con degli strani cappelli da fattucchieri che contemplano il globo terracqueo mente intorno fioccano delle lampadine con accese di rosso arancio con all’interno delle creaturine umane che sembrano feti, mentre tutt’intorno incombe il blu profondo dello spazio.

Altre esempio: ONIRICON, altra opera di dimensioni generose, un trittico su cui sfila davanti a noi la silhouette per eccellenza, quella che raffigura l’evoluzione dell’uomo a partire dalla scimmia, passo evolutivo dopo passo evolutivo, affiancata nel pannello centrale dalla coppia della vita madre/figlio, alla quale succede, nel terzo pannello, la rappresentazione dell’organizzazione produttiva per eccellenza della vita(ccia) oderno: niente scimmie, niente uomo cacciatore, niente mamma col bambino, bensì l’uomo in giaca e cravatta – colletto bianco con la ventiquattrore –ma di fianco c’è qualcuno scanzonato con un aquilone. 

ONIRICON, 2017, 400×250, tecnica mista

I tre pannelli sono sormontati dall’universo dell’immaginario, che solo Marcello Vandelli conosce: strani esseri, fra cui un curiosissimo volatile/elefante appollaiato su una specie di àncora, mentre sopra, in ogni pannello del trittico, torna il rosso, che insieme al nero delle silhouette dev’essere fra i colori prediletti dall’artista.  

NESSUNO SI SALVA DA SOLO, 2018, 100×70 cm, tecnica mista

Ma non c’è solo questo: NESSUNO SI SALVA DA SOLO, il quadro  cui OFF ha accordato la propria preferenza fra la produzione di Vandelli, è invece una “soteriologialaica, una dottrina della salvezza in chiave pop, dove il Cristo è stupendamente uno e trino nei colori primari della pittura rosso giallo e blu.