Rievocando un linguaggio appartenuto alla dialettica propagandistica di Benito Mussolini, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto rispondere agli attacchi che in questo ultimo periodo gli sono stati mossi da ideologie di sinistra, dal mondo cattolico e da molti radical chic.
“Tanti nemici, tanto onore” è il post su facebook che accompagna un articolo di stampa che evidenzia una lunga lista di attacchi.
Benché il Duce usasse molti e molto al posto di tanti e tanto, il senso è lo stesso.
Politicamente astratto e indifferente, nonché consapevole che chi occupa la poltrona, prima o poi, viene colpito dalla sindrome dell’ingordigia, credo che in alcuni casi essere faziosi non aiuti nessuno.
Mi riferisco prettamente alla copertina di Famiglia Cristiana con tanto di faccione di Salvini e frase allusiva al demonio: Vade Retro Salvini.
Evidentemente siamo in un periodo di facili citazioni, o forse siamo solo capaci di scegliere accuratamente come meglio far scalpore per tirare acqua al proprio mulino.
Ricordate il detto “bene o male purché se ne parli”? Il problema è che, a volte, la scelta dell’argomento, correlata al titolone acchiappa consensi, diventa controproducente se utilizzati nel conteso sociale e storico sbagliati.
Mi spiego meglio: forse, e sottolineo forse, un giornale come il suddetto appena citato avrebbe dovuto indirizzare la stessa frase al prete pedofilo. Certo, se pensiamo che, arrestato per violenza aggravata, sconterà il resto della sua pena agli arresti domiciliari, fa decisamente più notizia un Matteo Salvini che sta evitando, magari anche con forti manovre, di far sì che il nostro Paese diventi un centro di accoglienza a cielo aperto, senza né mezzi né risorse per esserlo.
Dietrologie, attacchi e macchinazioni sono al centro della comunicazione diventata sempre più virale e sempre meno intellettualmente onesta.
Un tempo il giornalismo aveva una deontologia: non doveva essere fazioso ma attenersi ai fatti. Oggi è diventato l’esplicazione di umori, ideologie e pareri delle stesse penne che ne portano la firma. Facile usare citazioni, facile fare parallelismi e facile scegliere accuratamente di cosa parlare omettendo magari questioni che potrebbero risultarci scomode.
Mi verrebbe da dire, tanto per restare in tema di citazioni che, come disse Indro Montanelli, “il più pulito ha la rogna”, ma provenendo io dall’ambito televisivo, preferisco rimanere nel mio e, davanti a tutto questo, preferisco citare quel pizzico di trash ma simpatico umorismo della Signora Tina Cipollari. Indi per cui, abbandonando momentaneamente il mio consueto “ca va sans dire”, concludo dicendo: “No Maria. IO ESCO!”