Stefano Donno, “militante” per la Poesia contemporanea italiana

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Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2016, cm 61x58
Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2016, cm 61x58
Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2016, cm 61x58
Carlo Benvenuto, Senza titolo, 2016, cm 61×58

Si affaccia nell’ambito della poesia contemporanea italiana una nuova collana di poesia, che certo merita di essere tenuta d’occhio. Si tratta della collana Z che Stefano Donno, coraggioso micro editore de I Quaderni del Bardo Edizioni ha inaugurato da pochi mesi, affidandone la cura al poeta e critico letterario Nicola Vacca. La collana Z ha aperto i battenti con il poeta ciociaro milanese d’adozione Donato Di Poce, autore della raccolta Lampi di verità, il cui titolo è così spiegato dal filosofo Alessandro Vergari che firma l’introduzione al testo: “Con l’immagine dei lampi il poeta esprime una misura e delinea una via di accesso. Nella notte sempre buia del nostro vivere politico e civile, le folgori squarciano il tessuto omogeneo del reale e sfaldano la trama compatta delle banalità e dei pregiudizi, aprendo per pochi attimi, nel battito di ciglia di un’epifania, fenditure e crepe, oltre le quali intravedere sentieri di sopravvivenza”. Lampi di verità e di bellezza, per citare le due parti in cui la raccolta poetica è suddivisa, che rivelano sicure tracce di profonda e autentica umanità: Nella vita come nella poesia […] Bisogna essere visionari e fantastici / Ma soprattutto restare veri / Essere e voler restare umani.

Abbiamo sentito Stefano Donno per chiedergli di raccontarci alcune delle idee che stanno alla base del nuovo spazio poetico contemporaneo a cui ha dato avvio e lui ci ha fatto altresì dono di future parole, ad oggi inedite, che faranno parte della raccolta poetica Dal tratto alle parole in uscita tra marzo e aprile prossimi.

Le parole limpide di Federico

Gli hanno tolto la vita

Perché temevano le sue parole.

Federico era un poeta

che aveva nel cuore un tremore di stelle.

Gli hanno chiuso la bocca

perché i suoi versi lanciavano un grido.

Si è donato alla poesia

con i brividi della verità.

Davanti al castello fragile della libertà

Non gli è mancato il coraggio

di scrivere che Satana è un guercio.

 

Mario Pugliese – Nicola Vacca

Dal libro Dal tratto alle parole, in uscita a marzo/aprile 2018 per I Quaderni del Bardo Edizioni

 

***

La tua casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni a conduzione familiare e in attività da circa tre anni, ha inaugurato la collana Z che si occupa di poesia contemporanea. Da dove è nata l’esigenza di questa nuova collana?

Il tutto nasce dal desiderio, insieme al curatore di collana, di avere un focus ancora più forte sulla poesia dei nostri giorni, partendo dal sondare territori per versi della nostra penisola ancora del tutto inesplorati, e magari essere un ponte con la tradizione della grande poesia contemporanea e i suoi illustri protagonisti.

Qual è la sfida più difficile oggi per un micro editore che vuole occuparsi anche e bene di poesia contemporanea?

Eliminare l’horror vacui del rischiare un investimento sbagliato su un autore esordiente. Per me il salto di paradigma è rappresentato solo da una parola: osare. E nell’osare c’è tutta quella forza necessaria ad accogliere errori, cadute e rinascite, e indispensabile ad andare avanti attraverso un esercizio di impegno militante quotidiano per la poesia e la letteratura senza se e senza ma.

Hai un canale Youtube che in queste settimane stai fortemente promuovendo per fare conoscere le attività messe in campo dalla casa editrice e i progetti di cui si occupa. Che aiuto possono fornire in generale i mezzi di comunicazione via web?

Il mio canale Youtube e anche la mia intensa attività sui social sono continue azioni performative che attivo al fine di creare dialoghi e incontri, con/divisioni e costruzioni di senso progettuali. Se siano d’aiuto o meno è una questione da sociologia delle comunicazioni di massa; per quel che riguarda la mia casa editrice è desiderosa di mettersi in ascolto, attendere e fare la pesca miracolosa.

“La mia casa editrice non è per tutti”. Sono parole tue. Cosa vogliono significare e, soprattutto, da cosa ti lasci guidare nella scelta dei testi poetici da pubblicare?

Nel senso che chi ci invia materiale saggistico, poetico, narrativo deve già farsi a monte un esame di coscienza. Voglio essere un autore o un AUTORE? Se la scelta cade sulla seconda opzione allora l’AUTORE con noi coopera, collabora, propone. Inoltre per l’AUTORE significa una vera e propria assunzione di responsabilità nel voler costruire insieme a noi una realtà editoriale di nicchia ma di grande valore. Il mio/nostro obiettivo è quello di costruire fondamentalmente una comunità di produzione editoriale, culturale, intellettuale, che sia una vera e propria officina di qualità.

Vuoi darci un’anticipazione delle prossime pubblicazioni di poesia contemporanea?

Ve ne do più di una. Donato di Poce continuerà a essere della scuderia con due interessanti operazioni aforismatiche, ancora un universo per versi di con Pietro Romano e poi il modenese Nicola Manicardi, che è dotato di un senso della poesia che raccoglie dal reale e sublima in un ritmo singolarissimo il suo essere per versi, e poi altro ancora… seguiteci e lo scoprirete!