Beppe Convertini: “Ho subito corteggiamenti fastidiosi che mi sono costati ruoli”

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Beppe ConvertiniConcreto e disincantato, Beppe Convertini si racconta con consapevolezza e la voglia di condividere con i meno fortunati. Da palchi e passerelle ai campi profughi per un aiuto di rinascita.

Raccontaci qualche episodio “Off” degli esordi

Avevo tredici anni, vestivo un’armatura medievale perché facevo da comparsa in un’opera lirica al festival della Valle D’Itria a Martina Franca. Giorno e notte a provare fermo, immobile con tutti gli altri, ci siamo ad un certo punto addormentati in piedi ed il regista non si spiegava come mai fossimo così bravi a star fermi! Stavamo dormendo sul posto! Ricordo anche una trasposizione molto off del regista Enrico Maria La Manna dal titolo, appunto, Off, di Michael Kearns, dove interpretavo un condannato a morte di colore, malato di aids, untore e killer seriale raccontato negli ultimi giorni di vita nel braccio della morte. Una sorta di Sean Penn nero in Dead Man Walking di Tim Robbins.

Da anni ti muovi tra moda, TV, cinema e palco: in quale dimensione dello spettacolo ti riconosci di più?

Quella in cui sei a contatto con il pubblico: sul palcoscenico teatrale d’attore o presentando spettacoli live con migliaia di persone che con le loro reazioni immediate ti regalano emozioni continue e adrenalina a go go. Il sale della vita di un’artista.

Un sogno professionale che vorresti si realizzasse al più presto?

Ho un’età di mezzo e ho smesso di sognare già da un po’, avendo perso mio padre a diciassette anni sono stato molto realista, disincantato, pratico e poco sognatore dovendo occuparmi di me e della mia famiglia. Da quando ero ragazzo ad oggi l’Italia è sempre stato un paese non meritocratico e non per i giovani: di conseguenza sognare non costa nulla, ma sicuramente non dà frutti. Ci sono tanti talenti straordinari che sono scappati dall’Italia perché incompresi, la fuga dei cervelli è una costante. Non è un caso che la disoccupazione giovanile sia ben oltre il 35%. Bisognerebbe offrire un’opportunità a tutti i giovani, sono loro il nostro futuro.

Siamo nel mese della campagna mondiale contro la violenza di genere: come pensi si possa arre- stare questo fenomeno sempre più alla ribalta della cronaca?

Beppe ConvertiniHo sostenuto tante battaglie in merito, l’ultima con il docufilm Wall of Dolls presentato alla Festa di Roma e al Festival del Cinema di Venezia, nel quale si raccontano strazianti storie di femminicidio e violenze verbali e fisiche di genere. Siamo nel 2017 ed ancora non abbiamo capito che siamo tutti uguali e che alla base di qualsiasi rapporto vige il rispetto e l’amore. L’ignoranza e la cattiveria umana provocano violenza di genere, per combattere la prima sia la famiglia che la scuola dovrebbero educare i bambini ad amare il prossimo anche se differente per genere, razza, colore, religione, orientamento sessuale e per la seconda non vi è rimedio. Neanche le pene più dure possono far da deterrente alla cattiveria e malvagità  insita in alcuni esseri disumani. Recentemente molte star internazionali e nostrane hanno raccontato pubblicamente di essere state molestate e addirittura abusate in tutti i sensi.

Cosa pensi di questo effetto domino che si è sviluppato? E tu sei mai stato vittima di molestie sessuali?

Le molestie e gli abusi vanno sempre denunciati anche a distanza di tempo. Finalmente si fa luce sullo strapotere di alcuni loschi individui che hanno condizionato e distrutto la vita di molte persone compromettendola seriamente sia a livello personale che professionale. Ho subito delle insistenti provocazioni e corteggiamenti davvero fastidiosi, che naturalmente mi sono costati ruoli da attore e show da presentatore; ho allontanato e respinto queste avance.

Alma_Manera_4Hai una particolare attenzione per i temi sociali: raccontaci della tua missione in Siria e del progetto umanitario che stai portando avanti.

La mia ultima missione umanitaria per Terre Des Hommes quest’estate nel centro profughi siriano a Zarqa al confine giordano segue una serie di altre missioni ad Arsal in Libano in un campo profughi ad Haiti, nelle favelas Brasiliane, nei paesi terremotati in Abruzzo. A Zarqa le cose affrontate l’educazione,l’istruzione, l’assistenza sanitaria e le attività ludiche e sportive dei bambini e dei ragazzi Siriani profughi, gran parte dei quali rimasti orfani per effetto della guerra civile che ha mietuto e continua a mietere migliaia di vittime innocenti. Grande attenzione al problema delle spose bambine sempre più diffuso, sono costrette a diventare spose, e poi mamme, in eta’ precoce, restando segnate per la vita. Il 20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, la mia mostra video fotografica SI RIAccendono i colori della PACE verrà inaugurata al Palazzo Ducale di Martina Franca (sino al 03/12) con l’atleta paraolimpica Giusy Versace, Raffaele Salinari Presidente Terre Des Hommes Italia e Michele Emiliano Presidente Regione Puglia. Quindi seguiranno le tappe di Roma, Milano, Padova ed altre città.

Quali sono i tuoi prossimi impegni lavorativi?

Sarò in tournée in tutta l’Italia con lo spettacolo Ricette d’amore, regia di Diego Ruiz, dove interpreto Luca ospite del vicino di Silvia nell’appartamento accanto, piomba tra lei e le tre amiche – vestito solo da un asciugamano intorno alla vita perché è rimasto chiuso fuori casa mentre cerca- va di riattivare la corrente elettrica. Uno spaccato sul mondo femminile. Quattro donne, molto di- verse tra loro si contendono lo stesso uomo. Divertenti equivoci e battute a ritmo serrato per una commedia frizzante ed ironica. Presenterò per la terza edizione consecutiva il festival internazionale della danza e delle danze con il gala che si terrà l’11 dicembre al teatro Quirino di Roma. Nel 2018 uscirà il film Le grida del silenzio di Sasha Alessandra Carlesi, avrò il ruolo di Maurizio un bancario che s’imbarca in un avventura alla ricerca di sette ragazzi scomparsi in un bosco con un epilogo da thriller psicologico alla The Others di Amenabar.