Nei tre siti Unesco più famosi al mondo la muffa diventa arte 2.0

0
Reggia di Caserta, Ph. Gallardo
Reggia di Caserta, Ph. Gallardo
Reggia di Caserta, Ph. Gallardo

Muffa su tela: quando la materia diventa arte 2.0. La Reggia di Caserta, l’area archeologica di Pompei e il Colosseo a Roma, i tre siti Unesco più visitati d’Italia sono le tappe dell’innovativo progetto artistico di arte contemporanea denominato “Genius Loci”, del duo TTozoi, Stefano Forgione e Giuseppe Rossi, patrocinato dal MiBACT.

La mostra, a cura di Gianluca Marziani, costituita da circa cento opere, nasce dall’idea di realizzare opere d’arte direttamente nei luoghi storici prescelti, attraverso l’originale tecnica della proliferazione naturale di muffe su juta, con interventi pittorici successivi.  Gli artisti creeranno le opere in situ, implementando diverse installazioni costituite da teche sigillate all’interno delle quali le tele dimoreranno per circa quaranta giorni: il Tempo e la Natura faranno il resto.
Pompei, Tempio di Apollo, Ph. Lord Pheasant
Pompei, Tempio di Apollo, Ph. Lord Pheasant

Durante la gestazione è la tela che cattura l’humus, l’anima di ogni luogo, andando oltre il visibile, permettendo di trasferirvi la memoria del “contenitore” culturale mediante due fattori: il “condizionamento emotivo” e il “condizionamento ambientale”, in grado di evocare nella mente dell’osservatore la storia e le suggestioni dei luoghi prescelti.

Il processo informale, realizzato a quattro mani, prevede l’utilizzo di materie organiche (farine varie), acqua e pigmenti naturali su tele di juta, poi riposte in particolari teche che favoriranno la naturale proliferazione di muffe, con manifestazioni sempre diverse; nutrendosi della sola parte organica, le spore interagiranno con l’opera secondo uno schema ignoto ed apparentemente caotico. In realtà TTozoi monitorerà la progressione del processo, fin quando deciderà di interromperlo, secondo una declinazione di “salvataggio dall’estetica in purezza”. Solo a questo punto le tele verranno pittoricamente rifinite ed ultimate, lasciando visibili le tracce del passaggio della natura.
 
Colosseo, Ph. Paolo Costa Baldi
Colosseo, Ph. Paolo Costa Baldi

Tra i tre siti Unesco, il primo a ospitare le sperimentazioni di TTozoi sarà dal 14 novembre la Reggia di Caserta, quando le singole teche verranno approntate nella necropoli sannita, databile al IV sec a.C. e riportata alla luce nel 1990 nell’area sottostante il secondo cortile. Il 9 dicembre sarà invece la volta dell’Anfiteatro del complesso archeologico di Pompei, dove il duo avrà a disposizione gli ambulacri. A gennaio, infine, l’ultimo appuntamento sarà con il Colosseo, con le teche allestite nel primo anello. Le opere che vedranno la vita dopo la prolificazione di muffe durata quaranta giorni saranno riunite in una mostra presentata in un museo nazionale romano.