Cercasi democrazia? Vietato svoltare a sinistra

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Anziché pensare di dare lavoro agli italiani, la sinistra, ben rappresentata da Emanuele Fiano, pensa a mettere fuori legge gli accendini con la faccia di Mussolini. Per questo, gli consigliamo di leggersi questo pamphlet uscito nel 2014, ma assolutamente di attualità, sulla deriva culturale della sinistra. Buona democrazia a tutti.

Nel pamphlet Democrazia Cercasi, il filosofo Stefano G. Azzarà smonta il percorso culturale della sinistra italiana

S’io fossi rosso arderei lo mondo. Doveva arrivare uno che non ha paura di dichiararsi comunista per fare a pezzettini il marketing giovanilista-ottimista-progressista-di-sinistra. Stiamo parlando del filosofo messinese Stefano Azzarà, che insegna a Urbino, e che ha scritto un pamphlet di lucida analisi storico politologica. Tutto contro la sinistra attuale.

Il libro si chiama: Democrazia cercasi (Imprimatur Edizioni, pp. 336, 16 Euro) e l’accusa di Azzarà è chiarissima. La sinistra è diventata una fotocopia, sbiadita, della destra. Questo libro di polemica “alta” va oltre i luoghi comuni. Qui il “bon del pastizz”, la parte ghiotta, è l’analisi storica. Chi ha in mente il comunismo ombelicale dei Francesco Piccolo si prepari a una bella doccia fredda.

Secondo Azzarà: “La sinistra italiana ha cominciato a morire molti anni fa. Quando, in seguito […] a una sconfitta strategica di proporzioni rivelatesi bibliche, invece di fermarsi a ripensare le proprie ragioni […] ha preteso di governare processi molto più forti di lei”. E aggiunge: “E’ stata in primo luogo la tradizione politica del Pci ad averci accompagnato verso la catastrofe”. La colpa della sinistra sarebbe quella di aver dimenticato il suo ruolo principale, la difesa dei lavoratori (non è un caso se l’unica a offrire un certo sollievo da questo punto di vista, ultimamente, è la chiesa cattolica) ed essersi baloccata con temi come l’antiberlusconismo, i “colorati” diritti civili, e la retorica dell’antifascismo.

PortaRomana

“Affidato all’Anpi, il significato politico originario del concetto di antifascismo è stato stravolto e reso carne da macello” commenta spietato Azzarà. Nel libro non mancano copi di mannaia a personaggi come D’Alema, Occhetto, e contro la retorica europeista dei Napolitano e Prodi, colpevoli di avere affidato l’Italia a un “golpe monetarista”, con la nostra sovranità regalata alla dittatura economica europea.

7 Commenti

  1. La sinistra dimentica che Mussolini ed il partito fascista sono una costola dell’allora partito socialista,dalla quale traggono origine anche loro. Quindi possiamo dire che comunisti e fascisti sono fratelli e che la dittatura come l’antidittatura sono intestine,hanno la stessa origine. Quindi si potrebbe ben dire che,almeno per l’Italia,senza il partito socialista e quindi senza comunisti nè fascisti,avremmo avuto stabilità politica ed economica e non saremmo ai piedi della culona Merkel e della sua Germania.

  2. Siamo ancora alla sinistra che deve difendere I lavoratori. La sinistra e’ stata uccisa da gente come Azzara’ che pensa in maniera ideologica e che si ubriaca ancora di fascismo ed antifascimo. Nelle democrazie moderne destra e sinistra si differenziano nei programme e sulla attuazione degli stessi. Noi siamo ancora fermi alla lotta di classe, alla lotta dei lavoratori contro I padroni. Siamo rimasti piccoli e non riusciamo a crescere. Marx andava bene all’epoca della rivoluzione industriale; oggi non piu’, oggi le sue idee sono obsolete, cosa che la sinistra italiana e gente come Azzara’ o non ha capito o non vuole accettare. Siamo prigionieri del passato e non riusciamo a liberarcene.

  3. Concordo che la sinistra e’ morta da anni (forse appena dopo berlinguer). Ed e’ per questo che le forze politiche hanno governato senza opposizione fino ad oggi …. il risultato e’ palese a tutti.

  4. ha ragione aggiungerei …anche opportunismo e paraculismo a questas analiisi ma a destra non e che si stia meglio c’e da piangere invece cheridere delle difficolta e dei problemi altrui.

  5. Ci voleva una figura illustre come il prof. Azzarà per rivelare quello che milioni di benpensanti predicano da anni. La sinistra è morta molto tempo prima di Berlusconi, l’ANPI é ed é stato solo un circolo di vecchietti nostalgici ed insignificanti, Prodi e Co. solo degli opportunisti che hanno sfruttato per se le magagne di un’Italia disorganizzata ed incapace di crearsi un futuro. La sinistra è morta il giorno in cui il PSI, invece di ergersi a vera forza progressista popolare ha preferito nascondersi dietro l’ombrello degli assatanati estremisti, già allora sconfitti dalle politiche internazionali, facendosi usare e sfruttare per rinforzare le loro pretese, non quelle proprie. Poi, vista la mal parata, il PSI preferì cambiare bandiera, e come ogni voltagabbana venne fregato di nuovo, questa volta dai marpioni della D.C. Una sinistra che nel 1948 avesse mandato a quel paese clericali e comunisti avrebbe, forse, perso nell’immediato quelle elezioni ma, poi, sarebbe diventata una forza veramente progressisti, stile Labour nord europeo. Come al solito, l’ignoranza civile degli italiani non ha permesso una vera evoluzione culturale e sociale.

  6. Brevemente e terra terra,non importa cosa dicono e in che modo ,MAI fidarsi dei comunisti hanno sempre qualcosa da nascondere.

  7. una analisi perfetta, peccato che sia anche egli stesso responsabile della situazione attuale. non ha contribuito a fermare la sinistra, anzi…. scrivendo questo libro, forse ne attenua la responsabilità morale, ma non certamente le proprie colpe! la verità va detta senza pregiudizi ideologici!

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