Alessandro Ramberti. Nelle Orme Intangibili c’è il viaggio oltre i confini.

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P-Assaggi poetici: Alessandro Ramberti

ANTEFATTO

Ho sognato di avere
il cervello percorso
da una lancia gettata
da qualcuno indistinto
e remoto… riuscivo
ad estrarla. Col cranio
perforato dal tunnel
luminoso e perfetto
senza tracce di sangue,
lacrimavo contento:
ero vivo e cosciente.

***

Ritrova il lato semplice e giocoso
la meraviglia dentro il quotidiano
la scheggia di diamante fra i tuoi cocci
il lampo dello spunto ardimentoso.

(La forma vuole esprimere)
l’angoscia grande e più terrificante
la falce che Francesco fa sorella
non vieta poi a nessuno di lasciare
impronte inconfondibili e anche sante.

脚印
jiăoyìn
(impronta, orma)

***

È attraverso il sentimento e l’incontro
che ci riconosciamo: il tu diventa
presenza indispensabile al soggetto
sull’unità profonda dello scontro

(confliggere è giocarsi)

nel ring sotto la scala di Giacobbe
sfiancato porterai la lotta avanti
fino ad aver risposta alle domande
felicemente poste già da Giobbe.

斗争
dòuzhēng
(lotta)

***

I nomi hanno in sé stessi una memoria
inerte, noi l’energia che la mette
a frutto coltivandone il terreno
più adatto ad inserirli nella storia:

(segnali più diretti)

benché il senso da loro denotato
venga da noi raggiunto zigzagando
perché la via diretta senza scarti
quella che arriva prima al risultato

(almeno nei progetti)

è assai difficilmente percorribile…
il mio pensiero adesso fa vibrare
il filo dell’inchiostro fortemente:
la frase non risulta comprensibile

(non siamo qui perfetti)

è vaga come instabile funambolo
insinua le emozioni dalla penna
corrente con le dita sopra il foglio
alle pupille ferme sul preambolo.



(attraversare un fiume, aiutare)

***

CONGEDO

Il piombo dello stagno assorbe i lividi
bagliori delle stelle e quelli impliciti
delle foglie – la pelle si è squamata

i sentimenti aprono gli anelli:
bisogna uscire fuori dal sepolcro
per nascere di nuovo ma dall’alto.

Chi vola non imprime tracce a terra.

Alessandro Ramberti
da Orme intangibili, Fara Editore 2015

*

Alessandro RambertiIl tema del viaggio, insieme al superamento dei confini noti, sono due dei temi principali e fondamentali per approcciarsi a questo lavoro poetico di Alessandro Ramberti, dal titolo Orme intangibili. Vi sono, infatti, tracce da seguire e mappe dell’anima che debbono essere percorse da ciascun uomo, affinché possa compiersi per intero il viaggio individuale, realizzandosi il disegno divino riservato a ciascuna anima. C’è una domanda chiave, nelle prime pagine del libro: “Ma perché non è possibile cogliere Dio coi propri sensi? (Antonius Block dialogando con la Morte ne  Il settimo sigillo di Ingmar Bergman) a cui si tenta poeticamente di dare una risposta. Vincenzo D’Alessio scrive nella prefazione: “Questo poemetto tenta, sacralmente, una risposta attraverso la poetica dell’Autore: Ho sognato di avere / il cervello percorso / da una lancia gettata / da qualcuno indistinto / e remoto… (p. 15) La rivelazione attraverso il ‘sogno’, il sonno, la quiete dell’abbandono delle membra mentre parla l’anima: obbedire alla forza interiore ‘confessandosi trasparentemente’ (p. 20) di fronte all’Eterno Creato”. E ancora: “Il poemetto regge la fatica del breve attraversamento del ‘mare’ come indicato nell’epigrafe posta al di sotto del titolo. Acque infide come ci insegna la quotidianità: violenza, corruzione, sopraffazione, sete assoluta di denaro e potere: È un labirinto, la tortuosa strada, scrive il Nostro a p. 49”.

La raccolta, la cui forma certo è originale – quartine in endecasillabi, alternate dalla rima posta fra loro; tra una quartina e l’altra, un verso chiuso in parentesi crea una pausa a completamento dell’armonia delInterno libro 1 tutto – presenta anche questa particolarità: ogni poesia viene chiusa con una parola in lingua Cinese (l’autore è laureato in Lingue Orientali), con traduzione. Gli inserimenti di questi ideogrammi, come scrive Gianni Criveller nella postfazione al testo (le postfazioni sono tre, le altre due a firma di Alfonsina Zanatta e Ardea Montebelli): “Sono come delle soste, dei respiri, che permettono al lettore di respirare qualcosa di nuovo, di uscire dai terreni familiari, di essere contaminato da qualcosa di inaspettato. I caratteri cinesi sono numerosi, e sono come orme (intangibili?) che segnano, come una specie di mappa, l’itinerario del viaggio di Alessandro dentro l’anima e dentro la vita”. Un testo di una certa complessità, raffinato e ricco di riferimenti storici e biblici, arricchito da numerose citazioni e impreziosito da disegni in bianco e nero di Francesco Ramberti, fratello dell’autore. Una struttura articolata, dunque, che comunque non condiziona la semplicità d’intenti con cui il poeta si rivolge al lettore, con un messaggio diretto e chiaro. Commenta, da noi interpellato, Alessandro Ramberti: “Questo libro segna una tappa importante del mio cammino umano e poetico; rileggendolo vi trovo condensazioni di vita e immagini che mi emozionano con vibrazioni nuove grazie ai feedback che mi sono giunti da diversi lettori, specialmente da quelli meno coinvolti da un approccio religioso”.