Lei (Marzia Postogna) sogna l’America, lui (Andrea Binetti) Parigi. Sono l’uomo e la donna protagonisti di Ti parlerò d’amor, in scena il 12 aprile al Teatro Manzoni di Milano, per la regia di Tommaso Tuzzoli. Alessandro Gilleri, co-autore con Gianni Gori, ama definirlo «una commedia musicale da camera, a metà strada tra operetta e musical. Mediante la musica» – ci racconta «si pone l’accento su aspetti di grande attualità, guardando al passato, ma mirando al presente. La storia si svolge negli anni ’30 ed è interessante riflettere su come ci siano, oggi, segnali di ripresa di una certa intolleranza razziale e sessuale. Lui è omosessuale, ma non lo fa trasparire; lei è ebrea. Appaiono come una coppia normale, ma sono al limite del precipizio» perché anche sul piano professionale devono fare i conti con la condizione del mondo dello spettacolo. Ti parlerò d’amor ci fa entrare delicatamente nella loro stanza. Al contempo c’è un respiro internazionale, «si canta in diverse lingue, ma in modo tale che sia intellegibile da tutti. Abbiamo voluto inserire le musiche di quegli anni, in una parabola che ci porta dal cabaret berlinese allo swing americano. L’altra magia è conferita da un pianoforte. Le note arrivano in modo molto naturale, è un recitar cantando ispirato alle operazioni fatte da Strehler con Milva», ovviamente senza la presunzione di volersi paragonare. «È proprio questo passaggio tra recitazione e parola cantata che dà vita a un’atmosfera quasi onirica. La sfida consiste nel ridare vigore a delle sensazioni naturali e non artefatte, creando un discorso raccolto». Questo spettacolo parla di «come l’amore possa unire due sventurati, trasmettendo una speranza di ricostruzione, con un epilogo lasciato allo spettatore».
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