È sul grande schermo con il film Piccoli crimini coniugali, Sergio Castellitto. Ma è soprattutto grazie al ruolo del dottor Giovanni Mari nella serie In Treatment che l’attore romano continua a mietere consensi. Off lo ha incontrato in occasione della presentazione della serie che sta andando in onda su Sky Atlantic HD e Sky Cinema1 HD.
Sergio, in questi anni interpretare il dottor Mari è mai stato come una seduta di terapia anche per te?
Sì, assolutamente. Una sorta di terapia cominciata tre anni fa. Attraverso questa esperienza ho capito tante cose della terapia. Mi mancherà molto il dottor Mari. Nei suoi confronti nutrirò sicuramente un sentimento di nostalgia, come mi capita sempre coi personaggi che ho interpretato e amato fino ad oggi.
Tu credi nella psicanalisi?
Credo nel percorso. Sono convinto che lo scopo della psicanalisi non sia quello di guarire nessuno, ma sia quello di offrire alle persone degli strumenti attraverso i quali possono capirsi un po’ meglio. Non credo che la vita sia un cammino verso la guarigione.
Hai mai affrontato un percorso psicanalitico?
Non l’ho mai fatto, in realtà. Però sono sposato con una donna molto sensibile (la scrittrice Margareth Mazzantini, ndr) che mi fa praticamente da psicoterapeuta (sorride, ndr).
Ti è mai capitato che uno spettatore, incontrandoti per strada e scambiandoti per Mari ti dicesse: “Dottore, mi dia un consiglio”?
Sì, mi è successo. Per esempio il pizzaiolo vicino casa me lo chiede sempre e come lui molti altri. (Ride, ndr).
C’è stata una storia in particolare, tra tutte quelle raccontate in queste tre stagioni della serie, ad aver lasciato un segno dentro di te?
Sono molto affezionato alle storie legate ai personaggi più giovani: al mondo dell’adolescenza raccontata. Quest’anno, inoltre, mi è piaciuto molto il personaggio interpretato da Giulia Michelini. Un personaggio che socialmente viene dal basso: una psiche che sbaglia i congiuntivi.
Tra i protagonisti di questa terza stagione c’è anche Margherita Buy, con cui hai recitato anche nel film Piccoli crimini coniugali. Qual è il segreto dell’alchimia che vi ha permesso di lavorare tante volte insieme?
Margherita è un’attrice sensazionale. Finge di esser un’attrice insicura invece è una donna molto sicura. Sa fare molto bene il suo lavoro ed è sempre un piacere ritrovarla e lavorare insieme a lei.
È vero che non ci sarà una quarta stagione di In Treatment?
Sì, confermo che non ci sarà una quarta stagione. Quando la messa in onda di questa serie sarà terminata, tra qualche mese, a disposizione del pubblico ci saranno ben 105 episodi, 105 racconti, 105 capitoli di un grande libro visivo e di parole che si chiama In Treatment. Sì, sarà un po’ come sfogliare un libro: si potrà decidere come e quando leggerlo.
Di quali personaggi, tra quelli che ha interpretato nel corso della sua carriera, vai particolarmente fiero?
Il dottor Mari è di sicuro uno dei più interessanti che abbia mai interpretato, anche perché si fonda innanzitutto ed essenzialmente sulla parola, sul ritmo, l’emozione, lo spettacolo, l’immagine. E’ un personaggio se vogliamo anche molto teatrale ed io sono molto legato al teatro.