Piero Salvatori sta vivendo un momento speciale: è appena uscito il suo nuovo album “Flyaway”, contaminazione tra musica classica e pop. Il musicista ha intensificato il suo impegno nel sociale come testimonial musicale della Fondazione fibrosi cistica e di Children in Crisis e sta per partire il tour che lo vedrà girare per tutta Italia.
Come hai iniziato?
Sono nato a Caprarola un paesino nel viterbese di seimila anime ed un giorno mio padre, che insegnava elettrotecnica, torna a casa e ci racconta che a Viterbo sta per aprire una scuola di musica. Così, assieme a mio fratello Stefano e a mia sorella Annamaria, inizio a studiare musica.
Una svolta per tutta la famiglia la musica?
Il paese dove sono nato e la provincia di Viterbo sono luoghi meravigliosi dove la natura e la storia si fondono in un equilibrio unico; contemplare il bello è sempre stata una mia vocazione. La musica è comunque parte di questo equilibrio e certamente l’apertura della scuola di musica ha rappresentato per tutti noi una nuova forma di vita.
I tuoi fratelli della musica ne hanno fatta anche loro una professione?
Stefano è un pianista e direttore d’orchestra ormai affermato e mia sorella Annamaria suona il violino nell’orchestra dell’auditorium di Roma.
Tu il violoncello ?
Fino a poco tempo fa si. Poi un “fantasma” ha bussato alla mia porta e mi ha fatto capire come il mio equilibrio artistico fosse possibile soltanto se riprendevo a suonare anche il pianoforte. Da quel momento in scena salgo solo con violoncello e pianoforte assieme.
Se non avessi fatto il musicista?
Amavo gli aerei e feci una visita medica per diventare pilota dell’aeronautica. Finsi anche di vederci bene pur di passare quel test ma non mi presero.
Un episodio OFF della tua vita?
Sicuramente quello della visita per diventare pilota degli aerei a reazione. Mi ero studiato a memoria la posizione delle lettere ma ugualmente le sbagliai tutte e fui quindi scartato.
Tu ed il sociale un binomio strettissimo un esempio il progetto “Pepita”.
Il progetto “Pepita” nasce con l’associazione Children in Crisis fondata da Barbara Bianchi Bonomi e si pone l’obiettivo, attraverso la musica, di superare il disagio di quei bambini che vivono in criticità. È un progetto emozionante perché utilizza la musica come strumento per superare il disagio.
Sogni?
Riunire i miei fratelli e fare un concerto con loro, ci riusciremo presto. Mentre parla Piero Salvatori trasmette energia e positività, racconta il suo incontro con il libro “Open” di Andreè Agassi e ci fa capire che, pur essendo anche lui malato di fibrosi cistica, ogni cosa è possibile basta semplicemente desiderarla fortemente.