C’è a Milano una città misteriosa che non esiste. Non è mai esistita se non nei sogni rinascimentali di Antonio Averlino detto il Filarete, il suo nome è Sforzinda immaginaria, concepita per gli Sforza, Sforzinda sarebbe stata una nuova città che sarebbe dovuta sorgere in un luogo ideale, la valle dell’Inda, attraversata da un corso d’acqua e riparata dai venti. Il sogno del Filarete non si realizzò mai e divenne leggenda. Così non avverrà purtroppo per l’installazione orientaleggiante a durata triennale voluta dall’immaginifico ed estroso architetto Marco Bay, questi giorni in allestimento in piazza del Duomo a Milano. Palme lombardissime queste che svetteranno dinanzi all’ingresso della cattedrale, in quanto pare siano nate in loco e quindi resistenti al gelo. Il tutto però, a differenza di Sforzinda, ci lascia alquanto perplessi, in quanto reputiamo che tale intervento stoni completamente con tutto il restante contesto della piazza meneghina. Il passo successivo quale sarà? Un’installazione di baobab? Piramidi? O vedremo passare le carovane dei Berberi lungo il corso? Ovviamente tali banani e palme hanno dietro di loro la sponsorizzazione di Starbucks, il che già la dice lunga su tutta l’operazione che si vuole giustificare adducendo come motivazione un “ritorno all’Ottocento”. Benissimo, allora che si reintroducano anche i tram a cavalli! Quindi, piuttosto che simili “novità”, non sarebbe stato meglio e più rispettoso della città e della sua storia, proprio un recupero della Milano sforzesca, di quella città europea che Milano fu – insieme con Napoli e molto più di Londra e Parigi – nel XV secolo? Avremmo voluto vedere promuovere da Starbucks la Milano che accolse il genio di Leonardo, ma purtroppo tale politica di restaurazione dell’età più nobile del nostro passato non è proprio in sintonia con le direttive primarie mondialiste del colosso americano e quindi… per almeno tre anni, che i cittadini ambrosiani si rassegnino a vedere palme, banani, canneti ed altre piante che nulla hanno a che vedere con il milieu meneghino fare mostra di loro stesse davanti alle guglie tardogotiche del Duomo.
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