L’iniziativa di Edoardo Sylos Labini, direttore del Teatro Civico di Norcia e fondatore de Il Giornale OFF, che sostiene la città di Norcia gravemente danneggiata dal violento sisma che ha colpito il centro Italia causando 1600 sfollati tra i nursini. Questi i dati per poter offrire un aiuto:
BENEFICIARIO: COMUNE DI NORCIA
IBAN: IT48M0631538580100000300005
ISTITUTO BANCARIO: CASSE DI RISPARMIO DELL’UMBRIA SPA – AG. NORCIA
CAUSALE: EVENTO SISMICO DEL 24/08/2016
CODICE SWIFT PER DONAZIONI DALL’ESTERO: CRSPIT31010
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Parla ad OFF il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno: “Norcia ha retto ma è ferita. Ora aiuti e opere di sicurezza”
Norcia ha retto, ma è ferita. Il sisma l’ha travolta a tradimento, nottetempo, nello stesso istante in cui riduceva in un cumulo di macerie Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto. La città umbra è subito salita alle cronache come esempio virtuoso, come modello di prevenzione; una comunità abituata ai terremoti che ha ripensato la città, a partire dal 1979, per permetterle di resistere all’impatto con il cataclisma. Dopo il terribile sisma dello scorso 24 agosto, Norcia non piange i propri figli ma si rialza profondamente lesionata. La voce di Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, ci arriva mentre la terra continua a tremare
Com’è la situazione a Norcia, avete centinaia di sfollati…
Abbiamo 863 persone assistite nelle nostre strutture di accoglienza. Ma ho ragione di ritenere che gli sfollati possano essere certamente più del doppio. Consideri che abbiamo registrato ad oggi circa 1600 richieste di accesso sugli edifici per verificarne l’agibilità. Abbiamo il patrimonio immobiliare completamente danneggiato per la terza volta in quarant’anni. Moltissime persone sono fuori casa per la paura, un fenomeno che non è governabile, non è razionale. Lo sciame sismico continua anche con scosse superiori al 4 grado Richter. La paura, purtroppo, non va via.
Quale sarà la prossima fase d’intervento?
Da noi non ci sono stati morti, né feriti perché abbiamo avuto un processo di ristrutturazione importante e i nostri edifici hanno retto alla forza del sisma. In questo momento abbiamo messo in sicurezza le persone, sono tutte sono fuori casa, assistite dalla Protezione Civile o comunque dai nuclei familiari. Gli allevatori, che devono essere necessariamente vicini al bestiame, hanno avuto montata a fianco della propria casa una tenda e dei bagni chimici con le docce; le persone con gravi disabilità, le neomamme con bambini di pochi giorni o comunque le donne in stato interessante sono state anch’esse assistite nelle migliori condizioni. Questa è la prima fase di intervento. La seconda si è aperta già da alcuni giorni con l’individuazione delle aree di Protezione Civile, manutenute nel tempo, già predisposte di scarichi, acqua, gas, illuminazione, fognature. Su queste piazzole nei prossimi giorni, in tempi spero molto celeri, dovrebbero essere installati i primi moduli abitativi o le prime casette di legno. Anche da questo punto di vista siamo piuttosto avanti; ora non rimane che togliere le persone dalle tende. La notte qui comincia a far fresco. Le persone hanno bisogno di ripararsi.
Castelluccio di Norcia, le frazioni nursine in che situazione versano?
Purtroppo Castelluccio, dal 1979 ad oggi, non aveva ancora completato il proprio processo di ricostruzione e quindi molti immobili all’interno del cassero della frazione non erano stati ancora ristrutturati. I crolli che si sono verificati a Castelluccio, così come quelli di San Pellegrino, hanno interessato i beni culturali che non erano stati restaurati e i vecchi fabbricati che non avevano ancora subito processi di adeguamento antisismico. Ciò che ha funzionato a Norcia, e cioè laddove era passato il modello di ricostruzione integrata, deve essere applicato a tutto il tessuto; solo questo consente di rimettere in sicurezza efficacemente.
…segue, Ma non a Norcia, ma solo nella conca fra le montagne in cui si è avuta la distruzione pressoché totale delle abitazioni.
Quello che si sta dicendo di Norcia è credibile. Però non lo è quello che si diceva la settimana scorsa: cioè che i fabbricati sono crollati ad Amatrice, Accumoli, ecc…, mentre non lo sono a Norcia, perché i precedenti terremoti ne hanno causato l’adeguamento alle norme antisismiche.
Non sarebbe male che i maggiorenti nursini oltre a chiedere soldi come ormai si fa quotidianamente per le più svariate ragioni (ed un popolo che viene costretto a spendere l’80% per cento della ricchezza prodotta in tasse e balzelli vari da uno stato rapace, ne ha veramente abbastanza) favorisse una crescita culturale sui terremoti e sulle costruzioni. Ci risparmieremo così la solita ondata di magistrati in cerca di notorietà che inquisicono tutto e tutti credendo alla favola (o facendo finta di credere alla favola) che costruzioni fatte secondo le norme antisismiche possano resistere ad un terremoto che ha abbassato il livello del suolo di 20 cm.
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