Se siete tra quelli che non amano le spiagge affollate e la tintarella seguite il profilo e usate la traccia scura che OFF vi offre, potrebbe esservi piacevolmente fatale!
Dunque se il vostro orologio biologico si attiva solo dopo le 19, se siete animali notturni insomma, e non disdegnate un po’ di kajal intorno agli occhi, (ancora meglio se rosso) in più avete una particolare propensione per tutto ciò che è anni Ottanta e gli abiti scuri, se poi siete avvezzi alla terminologia BDSM e snocciolate con sicumera tutto ciò che riguarda SSC, cioè il Sicuro Sano e Consensuale, allora siete Decadence e il 16 luglio è la vostra ultima occasione (per quest’anno) di partecipare ad un evento esclusivo a Isola della Scala in provincia di Verona, che prevede una preselezione sui social.
Cos’è il Decadence? lo abbiamo chiesto al suo fondatore Carlo Valentine – il nome potete pronunciarlo all’inglese o francese, come volete, è nello spirito dell’evento, non c’è un solo punto di vista. «Ho voluto unire sotto lo stesso progetto» – spiega il project manager e dj – più sottoculture alternative e correnti estetiche che riguardano ambienti e generi musicali differenti, che si muovono all’interno della cultura Dark e Goth a più livelli partendo dalle sue radici più classiche. Oggi, dopo 11 anni di attività è più che altro uno stile di vita, in questo arco di tempo quasi duecento persone hanno deciso di tatuarsi “Decadence” sul corpo perché in qualche modo qui hanno trovato la loro dimensione, l’amicizia, la passione, la musica».
Che tipo di artisti e generi fanno parte dell’evento? «Non c’è mai una serata uguale all’altra. Ci muoviamo tra Dark, ’80, industrial moderno, non c’è mai un solo dj e una sola sala da ballo, abbiamo “camere” dedicate al BDSM e la Bodymodification, ma ospitiamo anche reading di poesia, orchestre o ensamble di musica classica. Abbiamo avuto il piacere di accogliere grandi artisti, come Ahndy Fletcher dei Depeche Mode, e l’ultimo concerto sulla terra dei Visage proprio prima che Steve Strange morisse, poi scrittori, performer, fakiri, bondatori, la lista è infinita».
Decadence nasce a Bologna… «Sì, dove si svolge principalmente due volte al mese da ottobre a giugno, ma mai nella stessa sede, e tranne alcune date speciali in luoghi di grande fascino e storia, come ville, castelli, ex fabbriche, e quando non siamo all’estero, ultimamente abbiamo realizzato eventi a Berlino e Londra e prossimamente spero Singapore».
Chi lo frequenta? «Intanto l’importante è il dress-code, per evitare fenomeni di voyerismo e rovinare l’atmosfera, si può essere semplicemente eleganti oppure seguire una serie di indicazioni che diamo appositamente sul nostro social. In ogni caso, chiunque, dal Punk al professionista in giacca e cravatta, la parola d’ordine è rispetto altrui e delle regole».
Per molto tempo siete stati ARCI, poi la rottura… «All’epoca ci seguirono molti locali e fu uno scontro non da poco che, oggi posso dirlo, ha contribuito alla nostra indipendenza, crescita e libertà».
Che cosa significa per te Decadence? «E’ il nostro progetto di vita per combattere l’ignoranza che limita le espressioni individuali, e ovviamente fare ciò che mi piace».
Decadence è anche un film… «Sì. Il mio primo film» sul viso eburneo appare un timido sorriso, «un successo inaspettato, vincitore del primo premio mondiale del cinema estremo», ovviamente.
Adesso non vi resta che andarci per capire la misura del vostro Edgeplay.
Il web: www.decadence.cc
Il social: https://www.facebook.com/groups/148898528475939/?fref=ts
Il film: http://www.panplaydecadence.com/