I ribelli di Gomez che escono dal muro dell’oppressione

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Gomez. Nox Omnibus Lucet - Untitled 6, Oil on black fabric ,15x23 cm _ Galleria Varsi (1)La periferia come luogo di espressione artistica in opere che, senza uno studio accademico di base, ma realizzate grazie all’esperienza sui muri e sul campo, si ispirano a Caravaggio in un mix di street e urban art. Con “Nox Omnibus Lucet” (La notte splende per tutti), l’artista di origini venezuelane, ma italiano di adozione, Luis Gomez de Teran (in arte Gomez) presenta la sua prima personale alla Galleria Varsi di Roma,dal 17 giugno al 14 luglio. Il tema dell’oscurità è affrontato dall’artista con un simbolismo barocco d’ispirazione caravaggesca che si concretizza in una pittura fatta di luci e ombre, chiari e scuri,in cui il bianco e nero esaltano l’espressività dei ritratti e dei volti dipinti.

La visione urban della pittura di Gomez nasce sulla strada e i protagonisti delle opere dell’autore sono i ribelli di una condizione esistenziale oppressa, in una lotta continua verso la conquista della libertà e di valori più puri come l’amore. Personalità che vivono e subiscono le debolezze più intime dell’anima, che provano a guardare oltre ma che, alla fine, si ritrovano a fare i conti con una realtà dalla quale non sempre si esce vincitori. La guerra interiore che Gomez dipinge si esprime non solo nell’utilizzo bipolare del bianco e del nero, ma anche e soprattutto nella scelta artistica di immortalare emozioni, colte nell’attimo stesso in cui avvengono. Così come nella pittura di Caravaggio, con la “rivoluzione luminista” e realista,  l’artista ama sperimentare l’utilizzo della luce anche in chiave prospettica, svelando bellezza e decadimento, in un equilibrio sottile che sottende un limboGomez. Nox Omnibus Lucet - Untitled 5 ,Oil on black fabric ,15x23 cm _ Galleria Varsi spaziale in cui si incontrano il bene e il male.

Forte dell’esperienza da autodidatta a Londra, Berlino,Barcellona e Mumbai dove la sua street art ha lasciato il segno  sui muri delle città, Gomez fa dei temi mitici, leggendari e religiosi, il punto di partenza per una ricerca profonda che poi applica anche su tela con colori acrilici,oli, spray. Ma la sua pittura si esprime in maniera poliedrica su materiali diversi come il ferro e gli specchi, dove il gioco ottico della luce è enfatizzato al massimo. E l’intento dell’artista è proprio quello di sperimentare l’assenza di luce, e di riflesso, l’assenza di colore, come sublimazione della conoscenza, in cui ci si perde in un rifugio buio e cupo per poi riemergere, in una nuova condizione esistenziale. Passando dall’arte dei graffiti alla pittura figurativa con la costante dicotomia tra vincitori e vinti, libertà e schiavitù,  apollineo e dionisiaco, vita e morte. Gomez sgancia lo spettatore da una chiave di lettura preconfezionata dei dipinti che diventa, piuttosto, una visione personale delle opere influenzata dal coinvolgimento empatico di chi osserva con i ritratti esposti.