Siruan è nome d’arte del poco più che trentenne Matteo Gracis. Siruan appare più come un progetto, che come il nome di un cantante, un marchio dove l’artista di Belluno spazia tra rap e sperimentazione, tra progetti strumentali, cantautorato, pop e video virali. Siruan ha frequentato attivamente il mondo hip hop con collaborazioni di rilevo come Inoki o Caneda, ma, non si è fatto mancare nemmeno un duetto con Eugenio Finardi nel 2015. Ora però ha ideato qualcosa di ancora più eclettico, decidendo di spezzettare le sette tracce del suo nuovo cd Gocce e spargerle per il web. Le canzoni saranno ospitate su varie piattaforme, siti, blog e portali rilasciando una traccia al mese da aprile fino a ottobre 2016. Senza che si possano comprare, scaricare in blocco, senza foto promozionali o concerti. IlGiornale OFF inaugura oggi questo progetto ospitando Immenso, la prima traccia che Siruan a deciso di rivelare in esclusiva alla nostra testata.
Cerchiamo di capire un po’ meglio l’operazione col diretto interessato. “Se avessi voluto solo attirare l’attenzione avrei scelto altre strade. Credo che questo nuovo approccio sia tutto tranne che accattivante dal punto di vista discografico. Le pagine dei cantanti che vanno per la maggiore sono piene di selfie: io mi sento un idiota quando provo a farmi un autoscatto con la posa da fotomodello, quindi ho scelto di scomparire”. Un progetto anti-radiofonico, anti-discografico e volutamente incommerciabile. Musica fine a se stessa, che non ha alcuna ambizione se non quella di soddisfare le istanze dell’artista, che la definisce: “Un’interpretazione poetica su strumentali di musica classica moderna“.
Parlando di se afferma: “Mi sento più a mio agio come cantautore nell’ombra piuttosto che un rapper outsider. Anche se evito di definirmi cantautore nel rispetto di chi lo è veramente. Mi è più facile pensare di essere un paroliere da karaoke o qualcosa di simile“. Gocce è un concept unito da fili comuni che uniscono tutte le tracce: dal tema della decrescita alla natura. Un progetto così estremo e pretenzioso non poteva essere da meno anche sul fronte sonoro con campionamenti che vanno da The Cinematic Orchestra a Yann Tiersen, da Odesza, a Lindsey Stirling, Wim Mertens, Yanni e Shantam. “Ho scelto proprio quei musicisti per le emozioni che le loro composizioni mi hanno scaturito. Come se avessi dato parole a musiche che già le contenevano. Mi piace pensare che se loro avessero dovuto scriverci un testo sopra, sarebbe quello che ho scritto io“.
Dopo due album ufficiali, uno street album e un ep, il musicista ha deciso di buttarsi a capofitto in questo esperimento curioso e anticomunicativo. “Meglio parlare di mercato discografico alternativo. Il divario tra mainstream e underground mi sembra sempre più netto. Personalmente tendo ad allontanarmi sempre più dal mercato in generale, compreso quello indipendente o alternativo“. Un gioco-sfida lanciato al pubblico, solo quello realmente interessato alla sua musica, che dovrà seguire la tracce sui canali social di Siruan e andare a cercare nel web le tracce di Gocce. Siruan oltre a non esibirsi dal vivo, ha deciso per questo album, di non comparire nemmeno in video e in foto. I sette brani saranno comunque accompagnati da sette videoclip, con svariati soggetti, ma, sempre senza la sua figura in video.
Il mio pubblico? “Trasversale. Ho un canale diretto con loro attraverso il web. Ricevo commenti e messaggi da persone di età molto diverse, dai 20 ai 50 anni. Ci sono anche casi di genitori che mi scrivono come i loro figli (di pochi anni) vadano pazzi per alcune mie canzoni. In generale comunque sono troppo poco rap per chi ascolta rap e troppo poco pop per chi ascolta il pop. Un vero disastro!“.