I vizi e i difetti dell’uomo possono vincere sull’amore?

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L’attenzione alla realtà psicologica, l’esplorazione delle passioni amorose, quell’alternazione di carattere, l’utile e il diletto, la riforma per un teatro che uscisse finalmente dall’improvvisazione, troverà nel 1759 in Carlo Goldoni l’argomento de Gl’Innamorati; oggi riproposto dalla Compagnia Franco Parenti al teatro Vascello di Roma, sotto la direzione di Andrée Ruth Shammah. La convenzione teatrale vede in questo allestimento l’autore in scena (Alberto Mancioppi) che in progress prova con la sua Compagnia la Riforma e tiene sempre a mente il Mondo e il Teatro, la realtà e la finzione: “di modo che l’uno non sovrasti troppo l’altro”.
Nello spettacolo ritroviamo quella recita a soggetto dei comici, i tentativi di lazzo, gli a parte senza manina, il coinvolgimento del pubblico chiamato a giudicare, le domande al Capocomico sull’esito della proposta attoriale, gli svenimenti a comando. Esercitare professionalmente il mestiere del Taetro attenendosi comunque ad una Tradizione (si riecheggiano le ribaltine con le candele, le luci di taglio che fuoriescono dalle porte, i bianchi costumi del Piccolo Teatro, citazioni rispettose delle regie mozartiane di Strehler ispirate ai quadri di Longhi.)
Il ritmo generale è quello di un allegretto, ma basta rallentare un po’ il fraseggio, soffermarsi sul sentimento, dare corpo alle pause ai silenzi, ed ecco spuntare fuori un altro grande autore, russo questa volta, che nascerà un secolo più avanti: Cechov. La nevrosi, la gelosia, la profonda insicurezza, saranno condizioni epocali per l’uomo. L’ostinazione, l’isteria, la misoginia, l’ego, la reticenza e l’interesse possono vincere l’amore? Goldoni all’epoca guardava alla Francia, pensandola più colta ed evoluta di questa Italietta focosa, latina, tragica e comica suo malgrado. Il pubblico più giovane può riconoscersi ancora oggi nella vita di tutti i giorni e questo è il complimento più bello che si possa fare. Bravi tutti: Marina Rocco, Matteo De Blasio, Roberto Laureri, Elena Lietti, Silvia Mendola, Marco Balbi, Andrea Soffiantini e il già citato Mancioppi/Goldoni.