Scomporre e ricomporre la realtà attraverso la tecnica del collage. Per creare universi metaforici o utopici con un singolare accostamento di materiali, immagini, foto, ritagli di giornale che assumono una nuova forma e si aprono ad una seconda vita. In una dimensione spazio-temporale diversa e ricca di significati trasversali, in cui i linguaggi artistici si ispirano ad una tecnica già nota e apprezzata nel passato per discostarsi dai codici digitali in cui oggi la contemporaneità è avvolta. Dal 15 al 21 aprile al Varco Pigneto di Roma, ex fabbrica di tessuti di fine ‘800, 14 artisti si incontrano in una mostra collettiva, curata da Auronda Scalera e Isabella Genova, con la collaborazione di Visiva Roma e Noma Londra, prima di approdare nel Regno Unito. “Oltre Collage Collective” è un collettivo di collagisti internazionali (Franz Murtas, Chiara Lanzieri, Gemma Vinciarelli, Beatrice Squitti, Franz Samsa, Emidio Bernardone, Zeno Peduzzi, Walter Paganuzzi, Roberta Russo, Ermanno Cavaliere Goge, Emanuele Sartori, N.Likt Icon,Paolo Cabrini, Paola Lesina) che armati di libri, forbici, e colla creano nuove figure tra pop art e nouveau realisme con una forte vocazione per la sostenibilità.E in occasione dei cento anni del movimento Dada, l’omaggio collage è d’obbligo. Irriventi, ironici e dissacranti narratori della “civiltà dell’immagine”, gli Oltre Collage attingono alla filosofia estetica di Marcel Duchamp e a quell’idea di “morte dell’autore” di Roland Barthes.
Composizioni eterogenee, legate però dal filo conduttore dell’utilizzo di materiali riciclati che presentano anche incisioni e, talvolta,oggetti in evidenza.Ricordando la pittura combinata di Robert Rauschenberg, maestro del secolo scorso, tra i primi a introdurre elementi materici nelle sue opere. Un’arte che il collettivo ammira e ripropone tra surrealismo e astrattismo, sfiorando la realtà con le idee e trasformandola negli elaborati in originali combinazioni visive. Che diventano l’espressione di un pensiero diffuso, da mostrare agli altri.
Il collage è anche un’occasione di incontro e di condivisione di un mood artistico comune in cui raccontare tra passato, presente e futuro, esperienze del vissuto ed offrire allo spettatore, senza censure, spunti di riflessione sull’attualità. Paesaggi, ritratti, oggetti di uso comune abbracciano le composizioni analitiche del cubismo di Georges Braques e di Pablo Picasso. Il risultato dei lavori è un mix di sensazioni visive in cui alla figura nitida si accostano sfumature frammentarie alternative, non solo a colori ma anche in bianco e nero. Nella ricerca sperimentale del nuovo i collagisti definiscono un alfabeto infinito di immagini, come fossero lettere da assemblare, frantumare, riposizionare ad hoc, creando frasi da guardare, non necessariamente di senso compiuto, ma di forte impatto espressivo.Un’esposizione, quella degli Oltre Collage Collective, che sottolinea la rinascita artistica della tecnica del collage e una forma di revanchisme dal mondo virtuale. Quasi a voler sottolineare che la creatività è in fermento e che, pur facendo tesoro del passato, sa rielaborarlo regalando nuove suggestioni a chi osserva.