“Non vorrei mai fare un disco d’oro per poi sparire: ai talent dico no”

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Shade, nome d’arte di Vito Ventura, è un rapper torinese classe 1987. Il suo ultimo singolo s’intitola Stronza Bipolare, ma, lui mette subito le mani avanti: “Non ce l’ho con le donne, spesso però le sono loro ce l’hanno con me. E non hanno nemmeno tutti i torti“. Questo lo spirito del vivace musicista al suo primo album con Warner uscito a gennaio e intitolato Clownstrofobia. Sempre sul filo dell’ironia e del sarcasmo, di se afferma: “I panni del rapper mi stanno stretti, preferisco i clown, ma, non in senso dispregiativo inteso come clown buffone. Basti pensare a Patch Adams, medico stimato da tutto il mondo che però indossa i panni del clown tutti i giorni“.

Shade viene dal mondo dell’hip hop, è un campione di freestyle e nel 2013 ha vinto il programma MTV Spit, il format dedicato ai migliori freestyler italiani condotto da Marracash. Già nel 2011, però, vince la prima tappa dello Zelig Urban Talent e partecipa a Zelig LAB nel celebre cabaret milanese e, nello stesso anno, va in onda su Comedy Central “Favelas”, sitcom nella quale Shade compare come guest. Le sue incursioni nel mondo dello spettacolo continuano e nel 2014 quando si presta in qualità di doppiatore nella nuova stagione del cartone animato cult South Park dando la voce a personaggi vari, su tutti spiccano i nomi di Eminem e 2Pac. “Se non facessi il rapper come lavoro mi piacerebbe e mi piace fare il doppiatore. Amo questo mondo, la voce è la mia arma migliore“.

L’ultimo video Stronza Bipolare, è stato diretto da Andrea Dipa e verte su un susseguirsi di siparietti tragicomici, sottolineando proprio il sentimento scaturito dai cambiamenti umorali della ragazza. Tra giochi di parole e battute grottesche, l’artista descrive un amore finito male con un soggetto dalla doppia personalità. Nonostante lei lo abbia fatto impazzire proprio a causa del suo essere “stronza e bipolare”, è rimasta comunque nel cuore di Vito, che ironicamente la ricorda come la sua “stella bipolare”. Shade ha fatto della battuta tagliente e dell’ironia una propria caratteristica vincente e di conseguenza un’arma a doppio taglio. Il suo album Clownstrofobia rappresenta l’incontro di questi due mondi paralleli, quello del freestyler ironico e pungente e quello dell’artista più maturo e introspettivo. Il pubblico sembra apprezzare questa sua peculiarità tanto che il cd entra direttamente nella Top 10 degli album più venduti della settimana, posizionandosi al 7° posto  della classifica GfK Retail and Technology.

Sui talent ha le idee chiare: “Ho sempre rifiutato tutti i talent che mi hanno proposto. Non nego che il sistema talent dia una visibilità grandissima, ma, la fama che ti dà è momentanea salvo rari casi. Non vorrei mai fare un disco d’oro per poi sparire”. Della scena musicale italiana, rivela: “Mi piacerebbe moltissimo lavorare con la band I Cani e amo la voce di Marco Mengoni“.