Se il cinema diventa una terapia…

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Il pretesto? La presentazione di un libro L’educazione cinematografica (Tullio Pironti, pp.173, Euro 10.20) di Domiziano Pontone. Il fine? La valorizzazione del cinema come terapia. Davide Fent (critico),  Viviana Tombolillo (referente AISLA sezione di Como), Roberto Borghi (storico dell’arte) e Luca Levrini (presidente COstruiaMO) uniranno le forze, sabato 12 marzo, alle ore 17.30 presso Comocuore Onlus a Como, per una causa nobile. “Si tratta di raccontare come il cinema, lungi da essere esclusivamente mero intrattenimento, rappresenti una forma d’arte a tratti decisiva nel nostro quotidiano – così l’autore Domiziano Pontone –  In grado di influenzare punti di vista e di trasmettere sensazioni ed emozioni capaci di avere un reale impatto sullo spettatore, il cinema, avente a tratti anche una funzione terapeutica, ci svela qualcosa di noi stessi e ci dice qualcosa di quello che succede, è successo o succederà intorno a noi, trasportandoci in molteplici mondi e personaggi che molto probabilmente non vivremo o non saremo mai. Come si guarda e si sceglie un film, cosa c’è dietro le quinte del cinema stesso, in cosa consiste la sua magia coinvolgente. Questi alcuni tra gli spunti che si vogliono condividere.”

Il cinema può andare oltre la mera dimensione dell’intrattenimento, superando anche lo stato dell’arte per incidere fortemente sulla sfera sentimentale degli spettatori: “Ho sempre pensato al cinema con la sua accezione di evocatore di stati d’animo, qualunque essi siano, – dice Davide Fent – indipendentemente dai contenuti da esso rappresentati e dal fatti che essi abbiano una qualsiasi natura palesemente psichica. Il film nell’ ottica di questa modalità di utilizzo, deve essere uno strumento evocativo a prescindere dal fatto che in esso vi siano rappresentati degli aspetti i più vari della nostra vita.  Può sembrare una definizione vaga ma in realtà è molto precisa per il cinema.