Robert Fekete. L’uomo romantico trionfa sulla natura

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Robert Fekete - Moving Mountains

Robert Fekete - Moving Mountains

Da oggi, 22 settembre, fino al 31 ottobre, negli spazi della M77 Gallery di Milano, è possibile visitare Moving Mountains, la nuova mostra di Robert Fekete (Satu Mare, Romania, 1987), uno dei più giovani esponenti di quella che viene definita Scuola di Cluj e della quale fanno parte artisti del calibro di Serban Savu e Andrian Ghenie (il cui dipinto The Fake Rothko è stato venduto per oltre 2 milioni di euro). Non si possono inquadrare Fekete e la Scuola di Cluj senza prima connotare la città stessa, una città che ferve e sgomita per potersi finalmente rivelare al mondo, tanto da essersi prefissa come obbiettivo quello di divenire Capitale Europea del 2021.

Robert Fekete - Moving MountainsFekete rappresenta la linea di continuità tra la tradizione rumena e le influenze europee che hanno arricchito questo gruppo di artisti di nuova generazione.
Moving Mountains consta di 30 opere, nelle quali l’artista sconvolge e reinventa il paesaggio in una sorta di matrioska emozionale nella quale il visitatore studia il quadro trovandovi al suo interno un altro osservatore (molto spesso l’artista stesso) immerso, a sua volta, in un altro quadro.
Tutto è rivoluzione nella pittura di Fekete che sconvolge i canoni classici e, proprio attraverso questa operazione, rappresenta una sorta di novità che rappresenta tuttavia anche una linea di continuità. Il forte uso dei colori, il contrasto tra le azioni e i paesaggi celati dall’ombra e quelli invece bagnati dalla luce. Il romanticismo più puro che si rapporta con alcuni elementi tipici della pittura del socialismo reale.

In Fekete è evidente l’importanza della sfaccettatura, della novità continua, degli elementi che si mischiano prendendo, fra loro, spunto fino a rendersi agenti scatenanti nell’osservazione dell’opera. Una pittura moderna, dinamica, a tratti sofferta e a tratti vogliosa di dimostrare e ritagliarsi il proprio spazio.

La mostra Moving Mountains prende spunto da un frammento di una poesia di William Blake (Blake’s Notebook c. 1807-1809): Great things are done when men and mountains meet/ This is not done by jostling in the street.

Shifting 2,63x42,5cm,acrylic,oil and spray paint on canvas,2015Per quello che concerne invece le influenze personali, lo stesso Fekete riconosce come gli artisti di epoca romantica siano stati particolarmente importanti nel suo percorso artistico tanto da definirsi un neo romantico. Da Caspar Friedrich coi suoi personaggi di spalla assorti nell’osservazione del paesaggio, alla forza cromatica e rappresentativa di Munch, fino al già citato Blake con la predominanza dell’uomo.
L’elemento di novità in Fekete è rappresentato dal fatto che questa volta è l’uomo a trionfare, l’uomo comune che volta le spalle a tutto il resto, spettatore compreso, per dedicarsi a questo rapporto/scontro, fatto di sguardi, con la natura. Personaggi che appaiono algidi, solenni, come se avessero una tale coscienza da poter chiamare a loro le montagne, i fiumi e la natura in generale. Sono forse ciò che resta degli eroi romantici e umanisti che finalmente vivono il rapporto uomo/natura alla pari.

Le opere di Robert Fekete sono create con immagini da lui archiviate. Fekete è poliedrico anche nella scelta dei materiali coi quali lavora: acrilico, vernice spray e pittura a olio, cui talvolta aggiunge il collage. Quest’ultima tecnica, proprio perché suggerisce la terza dimensione, viene riservata alle figure umane. Una mostra viva, dinamica e da non perdere. Lo spettatore al fianco di Fekete nel principio di questo esaltante cammino personale e artistico.

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> Robert Fekete. Moving Mountains

M77 Gallery
via Mecenate 77, Milano

Fino al 31 ottobre