Tante donne sul palco del Manzoni per la stagione 2015-2016. E un’ambizione che fa tutt’uno con il sogno originario del teatro: raccontare la vita. Per dirla con il grande Eduardo: “Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro”. Una verità, in ogni epoca della civiltà teatrale, dalla tragedia dell’antica Grecia alla commedia romana, alle sacre rappresentazioni medievali, al teatro “borghese” dell’800, alle sperimentazioni del contemporaneo.
E un pacoscenico-istituzione come il Manzoni risponde con un cartellone molto ricco. Dalla prosa al cabaret, dagli incontri culturali agli spettacoli ideati per le famiglie e alla danza.
In particolare, il cartellone dedicato alla Prosa, da sempre punto focale della stagione, propone un programma variegato, con un bilanciamento fra pièce di autori italiani ed internazionali, classiche e contemporanee. In scena i grandi temi della vita: la famiglia, la coppia, la diversità, la competizione senza sconti nei rapporti di lavoro, l’impegno sociale. Temi che invitano alla riflessione, all’ironia, alla commozione, e che vengono trattati, in un gioco di contrasti, con una alternanza di toni drammatici e divertenti.
Grande spazio viene dedicato alla drammaturgia internazionale: per esempio con il grande classico “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams. Con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni, per la regia di Arturo Cirillo. O con “Quei due” del britannico Charles Dyer, affidata al duo scoppiettante Massimo Dapporto Tullio Solenghi.
Sempre dall’Inghilterra arriva (primo adattamento italiano) la commedia corale “Calendar Girls” di Tim Firth, per la regia di Cristina Pezzoli, in cui svettano Angela Finocchiaro e Laura Curino in una umoristica nudità. Mentre dalla Spagna il catalano Jordi Galceran propone “Il Metodo”. Regia di Lorenzo Lavia, con Giorgio Pasotti e Fiorella Rubino.
Ci sarà anche il gradito ritorno di Vincenzo Salemme, con l’esilarante commedia “Sogni e bisogni”.
E infine trovano spazio sul palcoscenico del Manzoni giovani ma già affermati autori e interpreti italiani quali Gabriele Pignotta con la commedia brillante “Mi piaci perché sei così” (con una fantastica Vanessa Incontrada) ed Edoardo Sylos Labini che insieme a Debora Caprioglio porta in scena“La Grande Guerra di Mario”. Infine, col risalto che merita, un classico del grande Luigi Pirandello, “L’uomo, la bestia e la virtù”, con Geppi Glejieses, Marco Messeri, e Marianella Bargilli.
Generi diversi, poetiche diverse, diverse visioni, e tante protagoniste femminili, e un’unica ambizione. Il rovello costante del teatro: cercare un senso e narrare quella cosa sfuggente e essenziale che si chiama vita.