Viaggio nella bellezza italiana: ecco Squillace

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Il castello di Squillace

Un viaggio nel fascino di un luogo leggendario. Le telecamere di Italia: viaggio nella bellezza ­– produzione Rai, in collaborazione con il Mibact – sfoglieranno le pagine del libro di storia di Squillace, centro posizionato sul versante ionico del punto più stretto della Calabria (e di tutta Italia). In Skylletion, Scolacium, Squillace – in onda stasera, lunedì 21 settembre alle 22.00 su Rai Storia – si ripercorreranno le vicende della colonia marina fondata dai greci con il nome di Skylletion, diventata poi Scolacium: importante centro romano dotato di teatro, anfiteatri, edifici amministrativi e religiosi.

La puntata sarà firmata dal regista Eugenio Farioli Vecchioli che spiega a ilgiornaleoff.it, in anteprima, quel che vedremo stasera: «Abbiamo scelto Scolacium, andando oltre i blockbuster del turismo culturale, per capire le vicende della Calabria, terra difficile da insediare. La sua natura, infatti, ha sempre dominato le dinamiche di insediamento. Nella puntata che vedrete, si farà luce anche sul rapporto speciale che la Calabria ha avuto con il mare; i greci si sono insediati sulla costa, i romani hanno continuato a viverci fino alla nascita dei centri nell’entroterra in epoca tardo antica e altomedievale, quando gli squillacesi si rifuggono in altura – in un castrum protetto da mura – fuggendo dal mare per sfuggire alle incursioni arabe». Storia, dunque, non leggenda: «Non ci interessavano i miti e le leggende, ma la riscoperta del luogo e la sua valorizzazione, iniziata alla metà degli anni Sessanta. Grazie al supporto di filmati in bianco e nero fuoriusciti dalle teche Rai, si metterà in risalto la strepitosa bellezza paesaggistica di quel perimetro calabrese. Ci concentreremo a lungo su Ermanno Arslan, l’archeologo giunto a Skylletion dal Nord, che ha avuto l’indubbio merito di riportare alla luce la città romana. L’area, al suo arrivo, era ancora in mano dei baroni Mazza. Asrlan incontrò una Calabria fortemente arcaica, lontana dal boom economico che si respirava nel resto d’Italia. Il suo è un racconto affascinante. Gli scavi da lui intrapresi hanno permesso allo Stato di vincolare e tutelare le testimonianze storiche.

Quel tratto di costa era stato dissennatamente massacrato. Oggi, per fortuna, il Parco Scolacium è un polmone verde immerso in una zona che purtroppo ha perso buona parte della sua bellezza primordiale». Rimasta in piedi, come un punto di riferimento, la protagonista del parco archeologico è indubbiamente la Basilica Normanna intitolata a Santa Maria della Roccella: «Già nel Settecento, molti viaggiatori ne erano rimasti affascinati. Il rosso dei suoi mattoni in mezzo agli ulivi è di una bellezza devastante. La Basilica è stata costruita nel momento cruciale in cui i normanni, ormai alleati del papa, latinizzarono il rito greco. Nella puntata c’è un parallelo molto interessante con la Cattolica di Stilo. Per certi versi sono costruite entrambe con gli stessi mattoni, anche se la seconda è una piccola chiesa che va verso l’alto, mentre la prima è una grande costruzione latina che si estende in lunghezza».
Senza dubbio alcuno, fra le ambizioni di un format come Italia: viaggio nella bellezza vi è quella di condurre lo spettatore dal viaggio virtuale a un viaggio reale: «Rai Storia ha fatto un programma simile per far conoscere la ricchezza del patrimonio italiano. Appuntamenti televisivi come quello di stasera – che si avvale della preziosa collaborazione degli archeologi Chiara Raimondo e Francesco Cuteri – può sviluppare un’economia intorno a quel luogo magico che conserva ancora le tracce di un’affascinante periodo storico».