Nell’editoria c’è chi galleggia come un Papero

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effect-express1438259187546Gli piace la carta più ogni altra cosa, ma non tutte; devono essere di pregiato cotone, magari di riso, tinte con colori organici, ma anche fatte con cose impensabili, perfino con i sacchetti del mercato di Palermo o (siamo serissimi) con la cacca di elefante dello Sri Lanka. Chissà cos’altro s’inventerà l’editore e libraio Paper(o), la neo creatura che porta i geni dello scrittore Gabriele Dadati e del disegnatore Davide Corona. Arrivano da Piacenza e hanno tutta l’aria di volerci stupire.

«L’iniziativa è nata un anno fa come conseguenza dell’amicizia tra me e Gabriele» spiega Davide, «il nostro incontro risale a 15 anni fa, grazie a un progetto dell’assessorato delle politiche giovanili sull’archivio degli artisti piacentini, che prevedeva la collaborazione tra uno scrittore e un disegnatore, io». Papero editore ha già un progetto ambizioso: «esce a ottobre la nostra collana “Ore Piccole” brevi testi di autori in 150 esemplari su carta di pregio, rilegati a mano con una stampa artistica all’interno, che si possono ricevere solo in abbonamento; con 180€ si possono acquistare tutte le uscite» spiega Corona, «la prima vede Giorgio Fontana (ultimo premio Campiello) e Mimmo Paladino, a seguire l’opera di Barbara Garlaschelli Sex and disable people che affronta il tema del sesso e disabilità».
E intanto l’editore e libraio ha già pubblicato gli Scritti d’arte piacentina di Stefano Fugazza, «volumetti monografici, che raccolgono la produzione dello storico direttore della Galleria Ricci Oddi sui protagonisti dell’arte figurativa tra Otto e Novecento», racconta Corona. 

Davide Corona e Gabriele Dadati con la mascotte del Papero Editore
Davide Corona e Gabriele Dadati con la mascotte del Papero Editore

Chi è audace si sa viene premiato, e infatti il Papero ha tanti amici che lo sostengono, come «Carmela Dacchille che va a spasso per il mercato di Palermo e raccoglie le carte utilizzate dai negozianti per la carne e pesce, poi va a casa e fa quaderni e libri meravigliosi» aggiunge Corona; e progetti straordinari come quello di Vagamondi «che paga le donne dello Sri Lanka per raccogliere la cacca di elefante per farne carta, facendo diverse cose importanti in una: creare economia, aiutare le donne che in questo modo lavorano all’interno di un processo di lavoro in condizioni di sicurezza, e ridurre l’uccisione degli elefanti da parte dei contadini». Se vi sembra poco..
Le riflessioni sul mercato dell’editoria che naviga in mari procellosi, hanno convinto i neoeditori di un fatto:«i libri sono preziosi, devono essere belli, vanno gustati e conservati. Meno libri ma migliori».
Questo è solo l’inizio, ma dopo «non vogliamo più fare da soli, entro tre anni vogliamo realizzare una legatoria in un carcere». 

http://www.paperoeditore.it