Alì’nghiastrë. Crowdfunding per un disco alchemico

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2Essenze che si fanno musica, fuoriuscite dal glossario farmaceutico di una sorta di stregone. Formule trasformate in melodia. Ogni brano un balsamico rimedio per l’anima. Tredici tracce che, come altrettante ampolle fumanti, daranno forma a Erba medica e Veleno. Il disco in fase di preparazione degli Alì’nghiastrë (formazione composta da Sara Giovinazzi, Enrico Breanza, Lucìa Cabrera e Gianmaria Stelzer) già dai primissimi accenni manifesta un impasto sonoro che, oltre a gonfiare il cuore dei neo-alchemici, metterà anche in risalto l’autentica sensibilità dei musicisti. In questi giorni è partito il crowfunding per la produzione del Cd.

Dice Sara Giovinazzi, membro storico della band: «Lavoriamo con la contaminazione, ma rispettiamo i confini del suono tradizionale; il nostro imperativo categorico è quello di non smarrire l’origine e l’identità». Se nei precedenti lavori discografici l’accento poggiava sul valore degli elementi naturali, in Erba medica e Veleno si rievocheranno gli antidoti e i rimedi. Un album omeopatico? «Sì, decisamente, perché l’omeopatia lavora con il simile. Nel momento il cui si è inoculati da un veleno, per curarsi è necessario proprio l’utilizzo di quel determinato veleno». Raccontare un disco evocativo e immaginifico non sembra essere complicato. «Non lo è. Erba medica e Veleno renderà omaggio alla musica, con la delicatezza del suono e la potenza dello spirito che lo pervade. Una somma perfetta di ingredienti. Quando torno in Puglia, nella mia Massafra, vado in pellegrinaggio nella cripta rupestre del mago Greguro a osservare la farmacia, le sue piccole nicchie, e rinvigorire così il fascino che ha ispirato il nostro album. Parte tutto dall’amore per la mia terra, trasmesso agli altri componenti del gruppo».