È possibile racchiudere in un solo libro consigli per la scrittura di testi molto diversi tra loro? Ed è possibile farlo senza annoiare?
È l’impresa con la quale si sono cimentati l’agenzia editoriale Bottega editoriale e Rino Tripodi col loro fresco di stampa Manuale pratico di Scrittura, che, come continua il titolo, è stato pensato per laureandi, saggisti, giornalisti, diplomandi, partecipanti a concorsi pubblici, redattori. Edito da Kimerik, (280 pagine, 15,00 euro).
Nei primi quattro capitoli il manuale fornisce consigli su come approntare e costruire saggi, testi di laurea, articoli di giornale (cartacei o per il Web), prove per gli esami di stato e per i concorsi pubblici. Ad esempio: come può un semplice foglione di carta e un brainstorming dare il via a una tesi di laurea; come distinguere tra materiale valido da consultare e testi ridondanti o inutili; come usare con efficacia (e senza esagerare) le slides; cosa sono le notizie “calde” e quelle “fredde”; come mai le tradizionali 5 “W” del giornalismo anglosassone son divenute 6; cosa distingue un catenaccio da un occhiello o da un sommario; quale titolo attribuire a un testo, sia esso un brevissimo articolo o un ponderoso saggio; perché, in qualsiasi tipologia testuale, i capoversi sono così importanti…
Negli ultimi due capitoli, più tecnici, dedicati alle regole di redazione, si esaminano (e si risolvono) caso per caso i dubbi di scrittura più frequenti. Il lettore potrà, così, togliersi la curiosità di sapere quanti tipi di virgolette esistono, che differenza c’è tra lineetta e trattino, cosa caspita è la “d” eufonica. Ma, soprattutto, imparerà come si scrivono le cifre, se dopo “qual” va o no un apostrofo, perché solo nove monosillabi possono essere accentati o no, quando vanno usate le parentesi quadre, che, in genere, siamo abituati a vedere solo in espressioni algebriche.
Vengono evidenziati, inoltre, gli errori divenuti ormai comuni anche da parte dei professionisti della scrittura o del giornalismo o della televisione: l’uso errato quanto dilagante del “piuttosto che”; l’abuso o l’utilizzo corretto del “dove”; l’abbondanza di doppie negazioni, che non fanno capire al destinatario cosa l’emittente del messaggio voglia contestare; le virgole dopo il soggetto e, al contrario, la loro assenza prima dei complementi di vocazione; l’“al di là” per indicare l’oltretomba; la confusione che si crea quando in certi casi non si usa “proprio” al posto di “suo”; il povero pronome “ne” usato pleonasticamente (“Di questo ne ha parlato oggi il ministro della Difesa”).
Il tutto, sempre con agilità e continuo ricorso a esempi, schemi, riferimenti, e con quel po’ di ironia che non guasta. In conclusione, un cenno sugli autori: Bottega editoriale, è un’agenzia letteraria diretta dal saggista Fulvio Mazza, Rino Tripodi insegna Lingua e Letteratura italiana alle scuole superiori e dirige il mensile online LucidaMente.
[…] Bottega editoriale e Rino Tripodi! Leggete la bella recensione su “Ilgiornaleoff.it”. http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2015/09/11/manuale-pratico-di-scrittura-perche-le-parole-sono-imp… […]
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