Bonaccini: Non chiamatemi Renziano…

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BonacciniQuando l’ho incontrato la prima volta, una manciata di mesi fa, ho scritto che “ha innestato l’ottimismo di Renzi su un corpo da ducato modenese”. La definizione non andò bene agli alfieri stampa del Presidente della Regione Emilia-Romagna che si premurarono di telefonarmi, indignati, rammaricati. Avete tutta la stampa a favore, che fastidio vi da uno che la pensa diverso? Lasciatemi stare, dissi. Due giorni fa Stefano Bonaccini, surfando su entusiastiche notizie – il premier Renzi lo vuole a Roma a coordinare la segreteria del Pd in previsione elettorale – è stato a Riccione, per l’ultimo appuntamento di “R-Incontra”, e tra ego a go-go – è tutto un intercalare di “come dico sempre”, “sono di quelli che dice”, “ciò che ho detto” – muscoli retorici – “non mi piace essere chiamato ‘renziano’, con il cognome di un altro, non sono per la fedeltà, ma per la lealtà; con Matteo ho lavorato benissimo, sa che non sono uno yes man” – e poco pubblico – la claque era sostanzialmente politica: il Presidente, accompagnato dal suo Assessore al bilancio, Emma Petitti, è stato applaudito dal Sindaco riccionese Renata Tosi, dal suo guru Natale Arcuri e da mezza Giunta locale, ma anche dal Sindaco di Misano Adriatico Stefano Giannini – c’è poco da fare, l’epiteto è sempre quello, un ducetto modenese su stampino renziano.

La bellezza del PCI (e la necessità del cambiamento). “Il PCI prima ha fatto la Resistenza, poi ha creato la democrazia, infine, durante gli Anni di Piombo ha salvato il Paese: pur con tanti errori, la sua è stata una storia di grande libertà e di democrazia. Dopodiché, quando Occhetto, nel 1991, decise di cambiare simbolo e nome al partito, i miei genitori erano tristi, io esultavo, pensai che era ora”.

Ma è bella anche la DC… “Quella della DC è la grande storia di un partito che è riuscito a riscattare l’Italia uscita dalla vergogna nazifascista. Dico sempre grazie alla DC”.

…ma anche il Movimento 5 Stelle (a parte i fatti di Comacchio). “Il Movimento 5 Stelle ha svegliato l’Italia sui costi della politica: è stato un bene. Poi, da libero cittadino, i loro metodi mi sembrano strani, sono una curiosa forma di democrazia. L’anno scorso hanno espulso dal Movimento il Sindaco di Comacchio perché ha accettato di candidarsi per la Provincia: un conto è cacciare un disonesto, un conto allontanare uno che fa gli interessi della sua città”.

Matteo Salvini? Farebbe bella figura a stare a Bruxelles. “Salvini ha un linguaggio che mi spaventa, delle risse politiche in televisione ne abbiamo davvero abbastanza. Sembra venuto da Marte, eppure durante lo scandalo dei diamanti della Lega Nord c’era anche lui. Ha salvato il suo partito, ha beneficiato del crollo di Forza Italia, ma se stesse un po’ di più a Bruxelles, dove è pagato, farebbe una figura migliore”.

Tagliatemi tutto, anche 100mila euro. “Nei cinque anni della mia legislatura taglieremo per 7,5 milioni di euro i costi della politica, abolendo i vitalizi, riducendo l’indennità dei consiglieri, azzerando i fondi consiliari. In cinque anni mi taglierò personalmente oltre 100mila euro. Saremo ricordati per l’onestà e la sobrietà. Ma non basta”.

Politica a costo 0: impossibile. “La politica a costo 0 è pura demagogia. Non bisogna guadagnare troppo, ma il giusto: altrimenti saranno solo i ricchi, i pensionati e i mediocri a fare politica. Piuttosto, è uno scandalo che un consigliere regionale possa guadagnare più di un Sindaco. Ecco, ai Sindaci aumenterei lo stipendio”.

Il calcio mi piace tanto. “Dal ’72 in poi conosco tutti i giocatori italiani e del mondo. Nella mia Provincia, Modena, deteniamo il record di squadre nelle serie maggiori, grazie a Modena, Sassuolo e Carpi. Quella del Carpi, poi, è una storia straordinaria, che insegna come non servono solo i soldi per far bene. Il Presidente del Carpi si chiama quasi come me, Stefano Bonacini: quando lo incontrai mi disse, ‘io ho una C in meno’, gli risposi, ‘ma hai una A in più’”.

Olimpiadi: una sfida da giocarsi. “Chi critica Renzi per la candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2024 sbaglia: le colpe del passato non possono castrare il nostro futuro. Ho mantenuto come Presidente della Regione la delega allo sport, e insieme al Coni ho condiviso l’idea che le condizioni per fare una Olimpiade sono due: nessun nuovo impianto sportivi, ma riutilizzo e rinnovamento di quelli preesistenti; Roma come base olimpica, ma competizioni in tutta Italia. Sulla costa romagnola, ad esempio, vedrei bene le competizioni di beach volley”.

Immigrazione: preferisco salvare uomini più che fare campagna elettorale. “Sul problema immigrazione si dicono tante sciocchezze pur di guadagnare consenso in previsione elettorale. Per quanto mi riguarda, preferisco perdere le elezioni pur di salvare almeno una vita in mare. Poi, sia chiaro, come Regione faccio la mia parte, doverosa, nella distribuzione razionale degli immigrati, ma non mi faccio carico della parte delle altre Regioni. Cosa bisogna fare? Creare opportunità. Guardate l’Albania: non accadono più sbarchi, il Paese cresce, adesso è un potenziale bacino di nuovi turisti”.

Cinesi per tutti. “Dobbiamo essere in grado di intercettare il movimento turistico dei cinesi, destinato a crescere esponenzialmente negli anni. Per far questo sappiamo che la formula ‘piccolo e bello’, che ha fatto grande l’Emilia-Romagna, non funziona più: dobbiamo metterci insieme e essere grandi, un’unica città da Piacenza a Rimini. Sappiamo inoltre che cresce il turismo culturale e quello sportivo: nessuno si accontenta più della vacanza sotto l’ombrellone, si desidera in poco tempo visitare molto. Magari facendo sport. Su questo, grazie al distretto del Wellness creato da Technogym, siamo all’avanguardia in Europa”.

Siamo la Regione che trainerà la crescita del Paese. “Vogliamo essere ricordati come il governo che ha creato almeno 120mila nuovi posti di lavoro durante il suo mandato, dimezzando la disoccupazione, portandola al 4,5%. Grazie al ‘Patto per il Lavoro’ che abbiamo sottoscritto con camere di commercio, parti sociali, università, istituzioni, ci stiamo riuscendo, mettendo a disposizione, per un quinquienno, 15 miliardi di euro per favorire l’occupazione e creare lavoro”.

Favola buonista. “Lo dico sempre, nella nostra Regione anche l’ultimo della fila può tagliare il traguardo come gli altri”.

Morale della favola. “Un tempo si diceva che per andare svelti bisognava camminare da soli, ma era prudente andare piano. Adesso dobbiamo marciare insieme e veloci, altrimenti il mondo globalizzato ci travolgerà”.