“Il soffio” vitale di chi non c’è più

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Si dice che il primo lutto della nostra vita sia quello peggiore. Nonno, zio, genitore, il migliore amico, la prima perdita è quella che ci traumatizza di più. Ma primo o ultimo lutto che sia, cosa succede se a morire è il nostro partner? Il soffio, cortometraggio diretto dal giovane Gianluca Viti, racconta un passaggio fondamentale per chi subisce una perdita del genere: il ritorno a una vita sentimentale. Fabio osserva un quadro durante una mostra. Una ragazza gli si avvicina e improvvisamente lui, senza un apparente motivo, comincia a tremare. Poi si perde nel quadro e inizia un viaggio onirico, al termine del quale incontra lei, la sua fidanzata, che purtroppo non è più al suo fianco. Solo rivivendo la dolcezza del loro rapporto Fabio riuscirà a superare paure e ansie e a vivere la nuova relazione sentimentale che gli si prospetta davanti.

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Insomma, il passato, per quanto traumatico sia, non va dimenticato, rimane con noi e ci guida attraverso un soffio, il soffio di coloro che non ci sono più e che vegliano su di noi. “La storia del film è ispirata ad un fatto reale – spiega il regista -. Spesso accade che persone che vivono traumi come la morte di un partner perdono quella capacità di guardare avanti, conducendo una vita passiva fatta di ricordi. Il film racconta la fine, non voluta, di una storia d’amore e l’inizio di un’altra, un punto di rottura tra passato e presente, la maturazione completa del lutto e la rinascita interiore del protagonista”.

Selezionato al The Monthly Film Festival di Glasgow e presentato a Roma nell’evento Corti in terrazza presso Le Terrazze (Palazzo dei Congressi), sabato 1 agosto.
Nel cast: Malvina Ruggiano, Valerio Parisi, Vanina Bianco.